Il Centrodestra si appresta, il 2 giugno, a sfilare unito a Roma e nei capoluoghi italiani per la manifestazione di protesta organizzata per il giorno della Festa della Repubblica. La decisione è stata assunta dopo soltanto un’ora di confronto. Ed è stato Matteo Salvini a darne l’annuncio, seguito a ruota da Giorgia Meloni e poi da Antonio Tajani. Infine, via telefono è arrivato anche l’assenso di Silvio Berlusconi, nel corso dell’incontro romano cui hanno partecipato anche Licia Ronzulli per FI e, per Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, Giovanni Donzelli e Francesco Lollobrigida.
Il Cavaliere, raggiunto via cellulare dai presenti, ha detto ‘sì’ a lavorare a «una soluzione condivisa», facendo prevalere lo «spirito unitario» della vecchia coalizione. Il centrodestra scenderà, quindi, in piazza senza bandiere di partito e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, specificano. Luogo e modalità sono ancora da decidere: «bisogna far trottare la fantasia», replica Giorgia Meloni a chi le chiede lumi. «Il 2 giugno, insieme, vogliamo dare voce al dissenso degli italiani, vogliamo dare voce a quell’Italia che non crede più nelle promesse di questo Governo», aggiunge la presidente di FdI.
«Sono contento perché abbiamo raccolto l’appello del Paese e siamo pronti a tornare al fianco degli italiani che ci aspettano», chiosa il leader della Lega. E Tajani spiega che sarà l’occasione «per rappresentare i lavoratori che aspettano la cassa integrazione e le aziende in attesa di sostegni economici dal Governo che è in ritardo su tutto». Fra le colpe dell’esecutivo, voler «regolarizzare gli immigrati clandestini» e «aver fatto uscire i boss dal carcere». Si tratta soltanto di due degli errori che il centrodestra unito imputa al Governo, l’altro capitolo importante è la giustizia per cui mercoledì FI, FdI e Lega si apprestano a votare insieme in Senato la mozione di sfiducia al Guardasigilli Alfonso Bonafede.
«Noi vogliamo dire che la pazienza è finita», avverte Meloni. «Daremo voce agli italiani che si sentono dimenticati e vogliono certezze – spiega il segretario del Carroccio – Stiamo lavorando unitariamente per trovarci in piena sicurezza in piazza il 2 giugno a Roma e in tutti i capoluoghi italiani, a distanza, rispettosi, ma per aiutare i troppi italiani che in questi mesi hanno dimostrato buon senso e meritano fiducia».
Salvini attacca la maggioranza anche per il ritardo nella pubblicazione dell’ultimo decreto ideato in risposta all’emergenza Coronavirus. «Non è possibile – sottolinea – che il decreto Rilancio annunciato la scorsa settimana ancora non sia in Gazzetta ufficiale e intanto ci sono licenziamenti e cassa integrazioni che non arrivano». Ancora una volta, e come sempre, il centrodestra si dimostra capace di far prevalere unità di intenti e di prospettiva anche a fronte di qualche screzio avvenuto in precedenza quando Meloni convocò per prima la manifestazione del 2 giugno e a distanza di poco tempo Salvini ne annunciò una analoga per lo stesso giorno.
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