Ex Cirio di Castellammare, chiesti i domiciliari per Cesaro (FI) e Pentangelo (FI). Indagato anche Casillo (PD)

di Redazione

Polizia di Stato e Guardia di Finanza, hanno eseguito ieri sei ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e un’ordinanza di presentazione alla P.G. emesse dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina nell’ambito dell’indagine sull’area Ex Cirio di Castellammare di Stabia.

Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata e condotte dalla squadra mobile della Questura di Napoli, dal commissariato di polizia di Castellammare di Stabia e dal nucleo di polizia economico finanziario della guardia di Finanza di Napoli, hanno accertato un ramificato sistema di corruzione di esponenti politici, regionali e nazionali, e di pubblici ufficiali posto in essere da Adolfo Greco, imprenditore stabiese, già destinatario il 5 dicembre 2018 di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata e il 15 gennaio 2019 di una ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso esterno in associazione di stampo mafioso (clan dei Casalesi, gruppo Zagaria).

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Greco è risultato tra i destinatari delle misure insieme ad altri tra imprenditori, funzionari pubblici e liberi professionisti. Sei le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e una applicativa dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a cui stamattina hanno dato esecuzione polizia e guardia di finanza. Oltre Greco, destinari della stessa misura: Elefante Antonio, Biondi Maurizio, Campiello Vincenzo, Ciofalo Marcello e Colavecchia Vincenzo, mentre a Rega Angelina Annita (moglie del Greco) è stata comminata l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

È stato anche notificato un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip con riferimento alle somme di denaro e di altri beni che costituivano il prezzo dei reati di corruzione. I reati per i quali si procede sono quelli di corruzione propria, falso ideologico in atto pubblico, rivelazione di segreto di ufficio. Altre due ordinanze cautelari degli arresti domiciliari sono state emesse nei confronti del senatore Cesaro Luigi e del deputato Pentangelo Antonio, entrambe sospese dal Gip, in quanto parlamentari, con richiesta, però, dell’autorizzazione a procedere avanzata alle camere di appartenenza. Date le resistenze dell’U.T.C. di Castellammare di Stabia, secondo la Procura, Greco riusciva ad ottenere tramite Antonio Pentangelo, vice presidente della Provincia di Napoli, la nomina dell’architetto Maurizio Biondi, in stretti rapporti personali e professionali con Luigi Cesaro e col figlio Armando con il quale condivideva lo studio professione, a commissario ad acta per il rilascio del permesso.

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Ex Cirio Indagato anche Mario Casillo, capogruppo regionale del Pd in Campania

Nella stessa indagine coinvolto anche Mario Casillo, capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Campania. Le indagini hanno permesso di accertare la pianificazione e la commissione, ad opera di Adolfo Greco, per cui è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, di una pluralità di reati di corruzione in relazione al progetto di riconversione dello stabilimento dismesso ex Cirio di Castellamare di Stabia (Napoli).

Greco, titolare con il proprietario dell’hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate (noto locale dove si svolgono le riprese del programma di Real Time il Castello delle Cerimonie) Tobia Polese, della Polgre Europa 2000 srl (società proprietaria dell’ex area industriale Cirio), dopo aver presentato al Comune di Castellammare un progetto di recupero e riqualificazione dell’area, a seguito del decorso dei termini per l’esame della richiesta, aveva attivato la procedura prevista dall’articolo 4 della legge regionale 19/2001 per la nomina di un commissario ad acta che, in sostituzione dell’ente rimasto inerte, avrebbe dovuto provvedere all’istruttoria e all’adozione del provvedimento conclusivo in merito alla richiesta di rilascio del permesso a costruire.

Le indagini, scrive la Procura, hanno consentito di verificare che l’imprenditore Adolfo Greco, insieme ad di altri soggetti, aveva in prima battuta tentato di ottenere la modifica della legge regionale 35/87 (PUT della costiera sorrentina-amalfitana), ostativa alla realizzazione dell’intervento, accordandosi con il consigliere regionale Mario Casillo sollecitandolo ad intervenire sugli esponenti del Partito democratico per il ritiro dei numerosi emendamenti proposti nel corso dell’iter modificativo della legge.

La procura sostiene che in cambio di tale condotta, Casillo, con la mediazione di Gennaro Iovino, esponente politico stabiese del Pd, chiedeva, in relazione al progetto di riconversione dell’ex Cirio, l’affidamento dei lavori di impiantistica elettrica a una ditta indicata da lui. Le condotte ascritte a Casillo, Iovino e a Giuseppe Passarelli, amministratore unico della Passarelli spa, impresa che avrebbe dovuto realizzare i lavori, relativi alla modifica della legge regionale 35/87, sebbene ritenute «sussistenti» dal Gip, sono state qualificate come reato di traffico di influenze illecite fattispecie per la quale (come previsto all’epoca dei fatti) non è consentita l’emissione di misure cautelari.

E sempre Adolfo Greco sarebbe intervenuto per fare da intermediario con un altro imprenditore, Giuseppe Imperati, perché concedesse in locazione a Forza Italia un immobile, situato in piazza Bovio a Napoli, come sede regionale del partito, per un canone di 3mila euro invece che come inizialmente richiesto di 5mila. Secondo la procura Greco, inoltre, avrebbe fornito sostegno per la campagna elettorale di Armando Cesaro, figlio di Luigi ed attuale capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Campania, in occasione delle elezioni regionali del 2015.

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