«L’emergenza Coronavirus rischia di mettere in difficoltà gli enti locali alle prese con lavori pubblici legati ai finanziamenti ricevuti per la messa in sicurezza del territorio. Ho ricevuto diverse segnalazioni di sindaci che mi riferiscono che in questo momento di blocco totale del Paese, in virtù delle disposizioni governative, è impossibile proseguire i progetti, gli affidamenti dei lavori e i lavori stessi. Le procedure burocratiche sono fortemente rallentate è impossibile, ad esempio, fare sopralluoghi e anche i cantieri sono fermi». A dirlo il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio, senatore Nicola Calandrini.
«Una situazione di stallo che rischia di tradursi in uno sforamento dei tempi indicati dai bandi che a sua volta porta al rischio concreto di revoca dei fondi. È il caso dei contributi per la messa in sicurezza del territorio di cui all’articolo 1, comma 51, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, o ancora, dei fondi annualità 2020 previsti dal comma 853, art.1, legge 27 dicembre 2017 n. 205. Sono solo due esempi che non esauriscono di certo la tematica, più vasta e complessa».
«Alcune Regioni – continua Calandrini – si stanno attivando per prorogare i termini previsti dai bandi, tuttavia è necessario un intervento a livello nazionale per dare a tutti gli enti locali le stesse possibilità e non lasciare la materia nella discrezionalità delle Regioni. La tematica può essere sanata tramite emendamenti al decreto Cura Italia. Mi farò portavoce di questa situazione con il presidente Anci Antonio Decaro, al quale darò la mia disponibilità per avere direttamente dai Comuni delle osservazioni su quali sono i bandi che necessitano di proroghe, così da tradurre queste richieste in emendamenti al DL Cura Italia».
«È fondamentale non lasciare gli enti locali abbandonati a se stessi: bisogna lavorare tutti congiuntamente per fare in modo che i Comuni non perdano milioni di euro destinati alla messa in sicurezza del territorio. Sarebbe un disastro che, mai come in questo momento storico così delicato, non possiamo permetterci», conclude il senatore Calandrini.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:
- Coronavirus, Conte: «Attivare il Mes, è uno shock globale senza precedenti»
- Cura Italia, più che un decreto è un altro milleproroghe. Altro che manovra «poderosa»
- Coronavirus, commissione consiliare Welfare di Napoli in videoconferenza
- Coronavirus, Emilia Romagna: un respiratore per due o più letti di terapia intensiva
- Coronavirus, a Napoli estubati due pazienti trattati con il farmaco tocilizumab
- Cura Italia, Schifone (Fdi): «Il decreto non cura gli artisti e non salva i teatri. La Campania intervenga»