L’attenzione concentrata sulle garanzie di sicurezza
Vladimir Putin dice sì al bilaterale con Volodymyr Zelensky. Il faccia a faccia fra i due rivali si terrà entro agosto in una località ancora da definire, e sarà seguito da un trilaterale con Donald Trump. «I preparativi sono in corso», ha detto il presidente americano riferendosi al summit fra i due leader. Un incontro storico durante il quale – ha ammesso Zelensky – si affronterà la questione dei territori, tema che non è stato affrontato nella lunga giornata di incontri alla Casa Bianca nonostante Trump parli da settimane di scambio di territori. L’attenzione dei leader è stata concentrata sulle garanzie di sicurezza, nodo su cui il confronto continuerà serrato.
«Abbiamo discusso delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, garanzie che saranno fornite da vari paesi europei, in coordinamento gli Stati Uniti», ha spiegato Trump senza entrare nel dettaglio. «Stiamo valutando garanzie stile-articolo 5 della Nato», ha messo in evidenza il segretario generale Mark Rutte in un’intervista a Fox, precisando che non si è parlato dell’eventuale dispiegamento di truppe americane. «Lavoreremo nei prossimi giorni, abbiamo bisogno di discutere più dettagli», ha aggiunto.
«Gli occidentali formalizzeranno le garanzie di sicurezza per l’Ucraina entro 10 giorni», ha annunciato Zelensky, lasciando intendere che le trattative continueranno serrate. I leader europei, incluso il presidente ucraino, hanno parlato di un incontro buono e costruttivo alla Casa Bianca con Trump.
Il messaggio di unità da Washington
«A Washington ci sono stati dei colloqui importanti…. è stato fatto un passo importante, una dimostrazione di vera unità tra Europa e Stati Uniti», ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «I leader sono venuti di persona per sostenere l’Ucraina e discutere di tutto ciò che ci avvicinerà a una pace reale, a un’architettura di sicurezza affidabile che proteggerà l’Ucraina e tutta l’Europa – ha commentato -. Continuiamo a lavorare, a coordinare le nostre azioni con tutti gli alleati che desiderano porre fine alla guerra in modo dignitoso. Grazie a tutti coloro che ci aiutano».
I colloqui sono stati «intensi», ha messo in evidenza il cancelliere tedesco Friedrich Merz precisando che non possono essere imposte concessioni territoriali a Kiev. Merz ha comunque espresso apprezzamento per l’impegno americano a offrire garanzie di sicurezza. «Siamo contenti che sulle garanzie di sicurezza si parta da una proposta che è stata italiana, che è quella di costruire garanzie di sicurezza efficaci, ispirate all’articolo 5 della Nato», dice Giorgia Meloni.
Parlando di «progressi», il presidente francese Emmanuel Macron si è detto comunque cauto: «Dubito che Putin voglia la pace», ha detto chiedendo «un aumento delle sanzioni» contro la Russia se i negoziati falliranno. Il leader del Cremlino «non è affidabile», ha invece osservato il presidente finlandese Alexander Stubb, sottolineando che la telefonata di Trump al leader del Cremlino nel mezzo dei colloqui alla Casa Bianca è stata una buona idea. Resta da vedere però – ha messo in evidenza – se avrà il coraggio di un tale incontro.