Quando si parla della Campania, spesso si evocano immagini di spiagge cristalline, costiere baciate dal sole e località balneari iconiche che fanno da sfondo alla dolce vita italiana, come la Costiera Amalfitana o le isole del Golfo di Napoli. Ma c’è un’altra anima di questa bellissima regione, meno conosciuta e per questo ancor più autentica, che si nasconde tra le pieghe dell’entroterra, tra montagne e colline: quella dei borghi medievali della Campania.
Questi piccoli centri abitati nascondono nella pietra millenaria la loro storia, torri pronte a difendere le case e i cittadini, e chiese romantiche da affascinare chiunque le guardi.
In questo articolo, andremo alla scoperta di tre imperdibili borghi medievali della Campania, scrigni di storia, cultura e paesaggi da togliere il fiato.
Monteverde (Avellino): il borgo accessibile tra storia e natura
Situato nell’alta Irpinia, a circa 740 metri sul livello del mare, Monteverde è un esempio brillante di come i borghi medievali della Campania possano unire tradizione e innovazione. Questo piccolo gioiello della Campania viene inserito in pianta stabile all’interno di tantissime liste dei “Borghi più belli d’Italia”, per cui è impossibile non andare a visitarlo almeno una volta nella propria vita.
Situato nella provincia di Avellino, il centro storico è un dedalo di vicoli lastricati in pietra che conducono al maestoso castello di Monteverde, voluto dai Longobardi, oggi perfettamente restaurato e spesso utilizzato per eventi culturali. Le case in pietra, i portali antichi e le scalinate rendono ogni passeggiata un salto indietro nel tempo. Ma Monteverde non è solo bellezza estetica: è anche inclusione. Il borgo ha infatti investito in percorsi tattili per oltre 5 km, guide vocali e strutture accessibili per persone con disabilità, tanto da essere premiato a livello europeo.
Durante il periodo estivo prende vita il “Grande Spettacolo dell’Acqua”, un evento scenografico che unisce teatro, fontane danzanti e giochi di luce, trasformando il borgo in un palcoscenico a cielo aperto. Una destinazione ideale per chi vuole vivere i borghi medievali della Campania con tutti i sensi, in un perfetto equilibrio tra storia, natura e modernità.
Summonte (Avellino): tra torri medievali, musica e sentieri naturalistici
Ancora una provincia di Avellino situata nella nostra lista dei borghi medievali della Campania. Questa volta parliamo di Summonte, situato a circa 730 metri di altitudine, nel cuore del Parco Regionale del Partenio. Il borgo si distingue per l’incredibile stato di conservazione del suo centro storico e per l’armonia che ha saputo mantenere tra ambiente naturale e patrimonio architettonico.
Il territorio di Summonte è abitato fin da epoche remote, come testimoniano alcune tombe preromane di probabile origine osca. Il primo documento ufficiale risale al 769, quando un patrizio longobardo donò alcune terre all’Abbazia di Montecassino, menzionando la località come Transmonte. Già nel XI secolo, il territorio era noto per la coltivazione del gelso e la produzione di seta, come attestato dal più antico documento italiano sulla bachicoltura (1037). Con i Normanni, Summonte divenne feudo della famiglia Malerba, che vi risiedette per oltre due secoli, seguita da famiglie come i Della Leonessa, gli Spinelli e i Doria, fino all’abolizione della feudalità nel 1806. Nel periodo borbonico vi operò un nucleo carbonaro, “I Pitti del Partenio”, attivo nel movimento patriottico. Dal 2017, il borgo è ufficialmente inserito tra i borhi più belli d’Italia.
Il simbolo del borgo è senza dubbio la maestosa Torre Angioina, una costruzione medievale risalente al XIII secolo che domina il paese dall’alto e offre, dalla sua sommità, un panorama mozzafiato sulla Valle dell’Irno e, nelle giornate limpide, persino sul Golfo di Napoli. Il borgo è attraversato da stradine acciottolate, archi in pietra e case addossate le une alle altre, come a proteggersi dal tempo.
Qui c’è la possibilità di immergersi completamente nella natura: da qui partono numerosi sentieri naturalistici, come quello che conduce all’altopiano di Campo San Giovanni o alla vetta del Monte Vallatrone, perfetti per chi ama il trekking e il contatto autentico con il paesaggio appenninico.
Cusano Mutri (Benevento): pietra viva tra le montagne del Matese
Tra le pieghe verdi del Parco nazionale del Matese, al confine con il Molise, sorge Cusano Mutri, un altro straordinario esempio che vale la pena inserire tra borghi medievali della Campania da visitare assolutamente. Questo borgo sannita si distingue per il suo impianto urbanistico medievale intatto, fatto di viuzze strette, scalinate in pietra e case costruite con materiali locali che si fondono perfettamente con l’ambiente circostante.
Cusano Mutri è un luogo dove la storia si respira a ogni passo. Le chiese del borgo, come quella dei Santi Apostoli Pietro e Paolo o di San Giovanni Battista, conservano opere d’arte sacra di notevole pregio. Nei pressi del paese, i resti del castello normanno e l’antica torre di avvistamento raccontano le vicende difensive di un’epoca lontana. Il Museo del Territorio, situato nel centro storico, arricchisce la visita con un’esposizione dedicata all’archeologia, all’arte sacra e alle tradizioni locali.