Il Lecce risucchiato (di nuovo) nella crisi: riuscirà a non retrocedere?

Indubbiamente, il Lecce ultimamente è in una fase estremamente delicata della stagione. Dopo un avvio col freno a mano tirato e una rinascita promettente ma parziale, la squadra salentina si è progressivamente smarrita, scivolando di nuovo fino ai margini della zona retrocessione. Le ultime giornate di campionato saranno decisive per le sorti della squadra, chiamata a una prova di carattere per evitare il ritorno in Serie B.

I numeri di una crisi

I numeri parlano chiaro: il Lecce ha raccolto finora solo 28 punti, frutto di 6 vittorie, 10 pareggi e ben 20 sconfitte. Il dato che salta maggiormente all’occhio è quello relativo ai gol segnati: appena 25, peggior attacco dell’intera Serie A. In pratica, una media di 0,7 gol a partita, insufficiente per garantire la salvezza in un campionato così competitivo.

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Ma non è soltanto il reparto offensivo a destare preoccupazioni. Anche la fase difensiva mostra limiti evidenti, con 58 gol incassati che collocano i giallorossi tra le peggiori difese del torneo. Una differenza reti di -33 conferma l’equilibrio precario di una squadra che spesso ha subito passivamente l’iniziativa degli avversari.

Il girone di ritorno, un vero incubo

Se una parte del girone d’andata aveva fatto sperare in una salvezza tranquilla, con prestazioni coraggiose e punti conquistati contro avversari sulla carta superiori, la seconda parte di stagione ha mostrato un crollo verticale. Nel girone di ritorno il Lecce ha conquistato appena 11 punti, e nelle ultime 13 giornate solo 3 volte non ha perso. A ciò si aggiunge un dato emblematico: la squadra è andata a segno due sole volte nelle ultime cinque gare.

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Il crollo della forma fisica e mentale si è riflesso anche nella qualità del gioco, sempre più prevedibile e sterile. A nulla è servito il cambio in panchina avvenuto a novembre: l’esonero di Luca Gotti e l’arrivo di Marco Giampaolo non hanno prodotto i miglioramenti sperati.

La gestione tecnica: soluzioni mancate

L’approdo di Giampaolo aveva riacceso un barlume di ottimismo. Con un curriculum importante e una filosofia di gioco improntata al possesso palla, il tecnico genovese sembrava il profilo ideale per risollevare il Lecce. Tuttavia, il suo impatto è stato altalenante: qualche buona prestazione iniziale, ma anche scelte tattiche discusse e un feeling mai realmente sbocciato con alcuni elementi chiave della rosa.

La difficoltà principale è sembrata quella di adattare la rosa a uno stile di gioco più propositivo senza però disporre di un vero regista o di esterni d’attacco in grado di fare la differenza. Il centrocampo ha mostrato limiti strutturali, mentre in attacco il peso del gol è ricaduto quasi interamente sulle spalle di Krstović, spesso isolato e servito poco. Alcuni dei limiti di cui si scrive si sono palesati pienamente nella gara contro il Napoli, terminata 0-1 per gli uomini di Conte.

Le ultime due partite: tutto ancora in gioco

Il calendario non è proibitivo ma neppure agevole. Il Lecce affronterà – nell’ordine – Torino e Lazio, 2 squadre con differenti bisogni e obiettivi. I salentini dovranno fare punti subito per non arrivare all’ultima giornata con l’acqua alla gola.

In un contesto così incerto, anche l’analisi degli scenari possibili diventa rilevante. Per questo può essere utile confrontare le quote serie a, al fine di valutare in modo neutrale quanto gli operatori del settore considerino probabile la salvezza del Lecce rispetto alle altre concorrenti, come Frosinone, Verona e Sassuolo.

Un finale di stagione da batticuore

Il Lecce ha ancora margini per salvarsi ma deve cambiare rotta immediatamente. Servirà ritrovare lo spirito combattivo che aveva caratterizzato le prime giornate, unito a una maggiore efficacia sotto porta. La tifoseria, sempre calorosa e presente, merita una squadra che lotti fino all’ultimo secondo dell’ultima partita.

Con l’orgoglio salentino come ultimo baluardo, il Lecce si gioca tutto. Una stagione nata con buone speranze non può e non deve chiudersi con una retrocessione. La risposta, come sempre, arriverà dal campo.

Setaro

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