Roma si prepara all’addio a Papa Francesco: attese 200mila persone e 170 delegazioni

Misure eccezionali in città per garantire sicurezza e accoglienza

Più di cento delegazioni, tra capi di Stato e di governo, che confluiranno sabato in piazza San Pietro assieme a oltre duecentomila fedeli. Roma si prepara a dare l’ultimo saluto a Papa Francesco con un dispositivo di sicurezza imponente: la macchina della sicurezza chiamata a gestire l’ennesima prova nella capitale si è messa in moto già nella mattinata di Pasquetta, non appena arrivata la notizia della morte di Bergoglio, ma le misure si intensificheranno ulteriormente da oggi, quando a San Pietro sarà esposta la salma di Francesco, e raggiungeranno l’apice nel giorno delle esequie.

Massima allerta e sicurezza rafforzata per le esequie

Nell’area ci saranno maxi schermi lungo via della Conciliazione, a piazza Pia e piazza Risorgimento e anche in altri punti se sarà necessario per permettere al gran numero di fedeli atteso di poter seguire il rito funebre, ha spiegato in serata il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Per i funerali del Papa – ha spiegato il prefetto – arriveranno rinforzi da altre regioni.

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Nella giornata di ieri all’interno di Piazza San Pietro sono transitate almeno 50mila persone – ha aggiunto – e nell’area hanno gravitato quasi 100mila persone. Per mettere a punto ogni dettaglio si è tenuto un doppio vertice in prefettura. Un Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e a seguire il Comitato provinciale presieduto dal prefetto Lamberto Giannini.

Una città blindata: tiratori scelti, bonifiche e no fly zone

«Abbiamo dato avvio a questo grande impegno per i profili di sicurezza pubblica, un evento molto impegnativo perché vede la concomitanza dei funerali del Papa, delle celebrazioni del 25 aprile e degli eventi del Giubileo già calendarizzati» ha detto il titolare del Viminale spiegando che i dispositivi di sicurezza si stanno calibrando per una «cornice di massima» di 170 delegazioni, tra capi di Stato e di governo. Nella mattinata di ieri c’è stato anche un sopralluogo operativo in piazza San Pietro a cui hanno partecipato forze dell’ordine e tutti gli enti coinvolti. Sotto la lente, in particolare, la gestione dell’arrivo e della partenza delle autorità e la dislocazione dei mezzi di soccorso.

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Su Roma è già scattata la no fly zone mentre l’area di piazza San Pietro sarà super blindata nella giornata di sabato, con bonifiche preventive anche nel sottosuolo. Saranno schierati i tiratori scelti, gli artificieri, i nuclei cinofili delle diverse forze di polizia, la polizia fluviale per il pattugliamento del Tevere e delle banchine, le unità Nbcr dei pompieri per il contrasto alla minaccia nucleare, batteriologica, chimica e radiologica. Per accedere in piazza San Pietro ci saranno varchi presidiati con i metal detector e saranno schierati anche i dispositivi anti-drone in dotazione alle forze armate.

Protezione civile in campo per accoglienza e mobilità dei fedeli

Una sorveglianza particolare sarà dedicata a aeroporti, stazioni e anche ai quartieri dove alloggeranno le autorità, a partire dai Parioli, dove si trova Villa Taverna, la casa dell’ambasciatore americano dove alloggerà Donald Trump. Molti leader dovrebbero raggiungere Roma sabato e ripartire in giornata mentre proprio il presidente degli Stati Uniti dovrebbe arrivare venerdì.

Ad occuparsi invece dell’accoglienza, della mobilità e dell’assistenza dei fedeli per i funerali sarà il capo del dipartimento della protezione civile Fabio Ciciliano. Il via libera è arrivato dal Consiglio dei ministri che ha adottato un provvedimento ad hoc.

Ciciliano opererà in «stretto raccordo» con il commissario di governo per il giubileo e sindaco di Roma Roberto Gualtieri, con il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e con il prefetto di Roma Lamberto Giannini e potrà avvalersi delle strutture operative di protezione civile e di eventuali «soggetti attuatori per il compimento di specifiche azioni o interventi», comprese «società in house o partecipate dello Stato e dagli enti territoriali interessati»

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