Truffe romantiche: come riconoscerle e proteggersi

Le truffe romantiche, conosciute anche come romance scams, rappresentano una delle forme di raggiro più diffuse e meschine dell’era digitale. I malfattori sfruttano la fiducia e i sentimenti delle persone per ottenere denaro o informazioni personali creando danni emotivi ed economici significativi.

Come operano i truffatori

I truffatori si presentano su social network o app di incontri con profili falsi. Spesso usano foto di persone affascinanti per apparire più credibili, descrivendosi come imprenditori, militari in missione o professionisti in difficoltà. Dopo un primo contatto amichevole, iniziano una conversazione che diventa sempre più personale e affettuosa.

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Il legame si consolida con messaggi continui, dichiarazioni d’amore e racconti emotivamente coinvolgenti. Una volta conquistata la fiducia, iniziano le richieste di denaro, motivate da emergenze improvvise: cure mediche, viaggi per incontrare la vittima o problemi economici temporanei.

Questo schema è reso possibile dalla capacità dei truffatori di studiare il comportamento delle loro vittime online. Analizzano abitudini, interessi e post sui social per manipolare meglio le loro emozioni, creando un legame apparentemente autentico.

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Chi sono le vittime?

Non esiste un unico tipo di vittima, ma alcuni fattori possono rendere una persona più vulnerabile. Molti casi riguardano donne intorno ai 50 anni, spesso reduci da relazioni finite o situazioni personali difficili. Tuttavia, anche uomini, giovani e persone con vite apparentemente stabili possono cadere nella rete.

La vulnerabilità emotiva è il terreno ideale per questi raggiri: chi cerca affetto o compagnia online può diventare una facile preda, specialmente se si sente solo o insicuro.

Segnali di allarme

Le incongruenze sono il primo segnale di un potenziale inganno. Storie eccessivamente drammatiche o incoerenti, dichiarazioni d’amore troppo rapide e richieste economiche frequenti sono elementi da non ignorare.

Un altro campanello d’allarme riguarda la comunicazione. Profili che utilizzano un linguaggio strano o sgrammaticato possono nascondere persone non italiane che fingono di esserlo. Anche un comportamento insistente nel chiedere denaro o informazioni personali deve sempre destare sospetti.

Come verificare se un profilo è falso?

Per smascherare un truffatore, si possono usare strumenti utili come Google Lens o altri motori di ricerca per immagini. Caricando una foto del presunto corteggiatore, è possibile scoprire se l’immagine è stata rubata da altri profili o siti web.

Un controllo sul nome e sui dettagli del profilo può rivelare se ci sono segnalazioni o denunce associate. Inoltre, è utile fare attenzione alle interazioni: profili con pochi amici, attività recenti o post limitati sono spesso falsi.

Caterina e Gianfranco: una truffa costata la vita

Il programma televisivo Chi l’ha visto? ha spesso trattato casi di truffe romantiche, portando alla luce storie di persone ingannate da falsi profili online. Ad esempio, nel maggio 2019, è stata raccontata la vicenda di Caterina, una donna che ha subito una truffa che l’ha portata alla morte. Un altro caso riguarda una donna che, durante una puntata del febbraio 2024, ha scoperto di aver inviato denaro a un falso generale americano.

Un caso emblematico è quello di Gianfranco Bonzi, 59 anni, custode di un palazzo a Milano. Nel marzo 2024, Bonzi è scomparso dopo essere stato vittima di una truffa romantica orchestrata da qualcuno che si spacciava per la cantante Dua Lipa. Convinto di avere una relazione con la popstar, Bonzi ha inviato al truffatore somme di denaro significative. Purtroppo, il suo corpo è stato ritrovato nel fiume Adda nel giugno 2024; si ipotizza che non abbia retto alla delusione e alla vergogna.

Cosa fare in caso di truffa?

Se pensi di essere caduto in una truffa romantica, il primo passo è interrompere ogni comunicazione. Non inviare ulteriori somme di denaro e blocca il truffatore su tutte le piattaforme.

Parlane con persone di fiducia per ottenere un punto di vista esterno. Rivolgiti immediatamente alla Polizia Postale, segnalando il profilo sospetto tramite il sito www.commissariatodips.it.

Il supporto psicologico può essere utile per elaborare il trauma emotivo e prevenire il rischio di cadere in altre truffe in futuro.

 

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