Il chitarrista è considerato tra i massimi esponenti della scena musicale
Nel panorama internazionale dei chitarristi rock-blues, Diego Leanza, ci è entrato da tempo, e continua a portare avanti la tradizione «vintage» con una tecnica sopraffina, e un suono che al di là delle influenze, risulta sempre riconoscibile e incisivo. Molto seguito sui social, vanta ad oggi, oltre 76.500 follower su Instagram.
Della tecnologia e dei mezzi multimediali, dice: «Contano molto perché mettono in comunicazione la tua musica con tutto il mondo, anche se penso che la tecnologia e le nuove frontiere della tecnologia, vedi ad esempio l’intelligenza artificiale, vanno sempre utilizzati ed esplorati con equilibro ed attenzione, mettendo sempre davanti la qualità e la genuinità di quello che si propone».
Quella che percorre Leanza è una strada sulle orme della tradizione rock-blues, anche se si va a guardare la strumentazione che usa (è uno dei massimi esperti e conoscitori di fuzz), “effetti” originali dell’epoca o realizzati con componenti perfettamente fedeli a quei tempi, e si ascolta il suo suono «vintage», un vero e proprio marchio di fabbrica.
A proposito di questo aspetto, però, Leanza sottolinea: «Va detto che il rock-blues è una evoluzione del blues. Troppo spesso si continua a confondere un suono blues aggressivo con un suono rock, ma non è così. Stessa confusione si fa con Hendrix da molti considerato, in maniera troppo limitativa, un artista rock. Hendrix invece è un rivoluzionario che ha arricchito il blues affermandosi con sonorità mai sentite prima».
Leanza, purista e innovatore allo stesso tempo? «Una cosa non esclude l’altra. E comunque c’è bisogno di un percorso fatto di ricerca, di studio e del personale contributo, che è proprio di ogni musicista che si consideri tale. Tenendo sempre presenti le radici del genere, e suonando con la consapevolezza di poter far nascere nuovi frutti arricchiti da quello che si ha dentro e che si vuole esprimere».