L’uomo costretto a versare 50 euro mensili all’organizzazione malavitosa
«Tu devi chiudere con 50 euro al mese, venditi la bancarella, fai quello che vuoi… ti devo prendere e ti devo buttare nel bidone dell’immondizia?». Anche gli ambulanti del rione Monte Rosa di Scampia dovevano sottostare al pizzo imposto dal clan Abbinante, oggi sgominato dai carabinieri con 37 arresti emessi dal gip sui richiesta della DDA.
La vittima è un esercente ambulante di oggetti di bigiotteria costretto a versare 50 euro mensili all’organizzazione malavitosa fondata dal capoclan Arcangelo Abbinante per stare tranquillo. Tra i destinatari delle misure cautelari in carcere figurano anche i nipoti di Arcangelo Abbinante, figli del suo terzogenito Guido e oltre ai reati di associazione mafiosa finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti gli inquirenti contestano per esempio, anche l’imposizione del pagamento di mille euro mensili a un imprenditore caseario per avere l’esclusività della fornitura di mozzarelle e latticini ai commercianti del rione Monte Rosa.
Stesso modus operandi è stato riscontrato dai carabinieri anche per coloro a cui era concessa l’esclusività della fornitura del pane (300 euro mensili) e per le buste da dare ai clienti che acquistavano i prodotti. Il «pizzo» veniva anche imposto ai commercianti i quali, oltre a pagare l’estorsione, dovevano anche acquistare prodotti caseari, pane e buste per la spesa da coloro che venivano indicati dal clan.
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