Quirinale, i servizi segreti fanno saltare il ‘banco’. Tutto cambia perché nulla muti?

Il nome della direttrice del Dis spacca le coalizioni, Draghi e Mattarella riguadagnano posizioni

Solo un colpo di scena con un nome a sorpresa potrebbe consentire l’elezione del presidente della Repubblica in tempi brevi. Perché se ieri mattina il Centrodestra sembrava compatto e convinto di voler convergere sulla presidente del Senato Elisabetta Casellati e il Centrosinistra sulla scheda bianca, oggi, dopo la quinta lunghissima giornata di consultazioni, il banco è saltato attorno ai nomi della stessa Casellati e della direttrice del Dis Elisabetta Belloni.

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Bruciata la seconda carica dello Stato dai franchi tiratori che si anniderebbero in Forza Italia, in un incontro con Conte e Letta, Matteo Salvini ha fatto una rosa di tre nomi. Tutti femminili: Elisabetta Belloni, la ministra della Giustizia Marta Cartabia e l’ex Guardasigilli Paola Severino. La scelta alla fine sembra ricadere sulla prima ma è a quel punto che si scatena la polemica con Forza Italia, Italia Viva, parte del M5S e del Pd che prendono le distanze da questa scelta.

Forza Italia all’incontro tra i leader di maggioranza

«Non è opportuno mandare al Quirinale il capo dei servizi segreti» questo è il refrain che circola da destra a sinistra dopo che Salvini ufficializza la decisione di voler puntare sulle donne. Per la prima volta, questa mattina, Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, partecipa all’incontro tra i leader di maggioranza con Matteo Salvini, Enrico Letta, Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Tajani sarà in rappresentanza del suo partito e del raggruppamento centrista.

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Meloni attacca: «Latente misoginia italiana»

Nel frattempo Giorgia Meloni passa all’attacco e difende le scelte fatte fino a ora: «Tutti parlano dell’importanza delle donne nei ruoli chiave, ma alla prova dei fatti quando esce il nome di una donna per un’alta carica si assiste a un fuoco di sbarramento di una violenza inaudita. Ecco a voi la latente misoginia italiana».

Di Maio controcorrente: «Indecoroso bruciare Belloni»

Nel Centrosinistra la situazione non è migliore con il ministro Luigi Di Maio che in un’intervista a ‘La Stampa’ sembra voler andare controcorrente rispetto al suo leader Giuseppe Conte. «Trovo indecoroso – afferma il titolare degli Esteri – che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso. Lo avevo detto ieri: prima di bruciare nomi bisogna trovare l’accordo della maggioranza di governo. Tutto ciò, inoltre, dopo che oggi è stata esposta la seconda carica dello Stato. Così non va bene, non è il metodo giusto».

Un nome che non è ancora bruciato per Beppe Grillo che sui social scrive: «Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo» con tanto di hashtag #ElisabettaBelloni. Al centro dello scontro nei pentastellati, in realtà, ci sarebbe la volontà dell’ala legata a Giggino Di Maio che vorrebbe Mario Draghi al Quirinale. Ma tant’è che si son spaccati lo stesso.

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Letta festeggia la spaccatura del Centrodestra

Per Letta il punto fondamentale sembra esser riuscito a dividere i nemici. «Oggi si riparte con un metodo di confronto caratterizzato da un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale» ha detto il segretario Pd, secondo quanto riferito da fonti del Nazareno, all’assemblea con i grandi elettori alla Camera. Se per lui questa è una vittoria, siamo davvero messi bene. Quel che certo però è che regna una gran confusione e in questo bailamme potrebbero risalire le quotazioni di Draghi o di un Mattarella bis.

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