Caserta, a sinistra saldi di fine stagione. Nel Centrodestra cercasi disperatamente sindaco

Analizzando i fatti accaduti e i dati in corso d’opera, senza dubbi possiamo affermare che il PD casertano passivamente subisce l’auto ricandidatura di Carlo Marino. A parte i distinguo interni, veri o apparenti, rientrati con patteggiamenti, rimangono insormontabili divisioni con gli ambienti, associazioni, movimenti, progressisti riformisti operanti in città.

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L’insorgenza di liste civiche, singole o raggruppate dimostrano che il PD a Caserta è corpo estraneo alla città viva. Il PD, targato Marino & Tresca, ha evidenziato sistemi di basso livello partecipativo talmente profondi da averne prodotto l’allontanamento dalla città reale.

Atto grave è l’esautorazione del Consiglio Comunale, gestito in assoluta arrogante solitudine dal PD Michele De Florio, non garante d’imparzialità di tutti i gruppi o singoli consiglieri. Allegra e spendacciona gestione delle commissioni consiliari permanenti.

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Dentro e fuori la pandemia, le commissioni hanno funzionato in assoluta opacità di calendari d’adunanza, d’obbligo indicativo di giorni, orario, luoghi di riunioni, argomenti in discussione con relativi verbali deliberanti. Toponomastica consiliare in continuo divenire, movimenti e trasferimenti di soggetti utili alla bisogna, senza distinzioni ideologiche.

Maggioranza mariniana ondivaga, di volta in volta sorretta da fascistelli mercenari prestati dall’affarismo, contrafforti barattati con cambi e scambi d’assessori. In questo desolante scenario elenchiamo alcune delle arroganze amministrative imposte da Marino e non mediate dal PD.

  • Biodigestore di monnezza ubicato in zona Ponteselice a due passi dalla Reggia; impianto industriale sovradimensionato, inquinante, contestato dall’intera città e dalle amministrazioni comunali confinanti, anch’esse di sinistra.
  • Due anni d’occultamento del PUC (marzo 2018- marzo 2021), Piano Urbano Comunale attualmente in detenzione privatistico-affaristica per modifiche attuate lontane dalla città.
  • Alienazione di proprietà comunali; tracciatura e costruzione di strade e parcheggi sotterranei, incremento della grande vendita commerciale, decisi al di fuori del Consiglio Comunale e non contemplati nel superato PRG né nel redigendo PUC.
  • Coltivazione cave e torbiere – emendamento Zannini (lista De Luca Presidente) riapre allo scempio delle Colline Tifatine confinanti con la città e i Policlinico Universitario. Silenzio omertoso di Marino sindaco e Presidente ANCI Campania.

Marino (PD) a sinistra e centro non poteva dividere di più di quanto ha prodotto

La sinistra estrema o identitaria, superati attriti e personalismi, ha lanciato la forte candidatura unitaria dell’avv. Romolo Vignola.

Cattolici e laici concentrano le proprie forze nella candidatura del medico massimalista dr. Lupo Giacomo Pulcino. Raschiatore dei barili dissenzienti a sinistra, il giovane Raffaele Giovine di Caserta Decide. In rappresentanza di una vasta area del non allineamento al centro, a destra e laicismi riformisti, la candidatura dell’ex sindaco Pio Del Gaudio.

Se a sinistra si lotta per rinnovare partecipando contro un PD conservatore, nel centrodestra si lotta per latitare e disgregare.

A soli tre mesi dalle elezioni d’ottobre, i partiti di Salvini, Meloni e Berlusconi sono ancora ingarbugliati in incontri nazionali, locali e di periferia. Tra Roma, Afragola e Caserta s’è perso il conto di quanti personaggi si sono prestati a vestire gli abiti di candidato sindaco di Caserta.

I motivi potrebbero ascriversi: «incertezza sull’esito, sfiducia tra alleati di strada, indisponibilità a sacrifici economici ed a lasciare il certo per l’incerto».

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Di certo, alcuni di questi quesiti sono alla base di notti insonni di proposti candidati, mancati candidati e improbabili candidati. Eppure, c’era parso di capire che qualcuno s’apprestava a rilevare le chiavi di palazzo Castropignano (sede comune di Caserta) dalle mani dell’uscente Carlo Marino.

In questo scenario, scegliere in base a schemi partitici superati è negativo e contro gli interessi della città. L’Ente Comune è l’elemento più vicino alle esigenze e ai diritti dei cittadini, per cui la scelta del sindaco e dei consiglieri ricada sulla credibilità e competenze dei prescelti a cui affidare la soluzione dei propri diritti. Partecipare col voto è intelligenza da esercitare con oculatezza, ogni uomo è responsabile delle scelte che effettua.

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