L’eroina sciolta nella gomma piuma per introdurla in Italia

La droga proveniente dal Pakistan entrava in Italia nell’imbottitura in gomma piuma di trolley o valigie. Questa è l’ingegnosa trovata dell’organizzazione smantellata dall’inchiesta ‘Last chance’ dei finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Ancona, coordinati dalla locale Procura – Direzione Distrettuale Antimafia.

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Le indagini hanno riguardato una compagine criminale molto strutturata e ramificata sul territorio nazionale, composta prevalentemente da cittadini di origine pakistana e afghana, dedita al traffico di droga, in particolare eroina.

Gli indagati, servendosi della complicità di numerosi corrieri, nella maggior parte dei casi provenienti dalle loro zone di origine, hanno introdotto nel territorio dello Stato ingenti quantitativi di droga destinati sia al mercato delle province di Ancona e Macerata, che a quello laziale, umbro, sardo e campano.

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I membri dell’organizzazione criminale, oltre che avere basi operative nelle aree marchigiane, potevano contare pure sul supporto logistico di numerosi accoliti stanziati tra Roma, Terni e Napoli.  Anche il cosiddetto ‘Hotel House’, struttura residenziale situata nel comune di Porto Recanati (Mc), rappresentava per il sodalizio illecito un luogo di riferimento abituale e veniva utilizzato sia per lo stoccaggio dello stupefacente importato che per lo smercio sul territorio.

Tra i vari metodi utilizzati dalla banda per introdurre la droga in Italia, i Finanzieri hanno scoperto un innovativo modus operandi, consistente nell’occultare la droga prima disciolta e poi solidificata nel materiale di gomma piuma utilizzato quale imbottitura dei trolley usati dai corrieri per i loro viaggi dal Pakistan all’Italia oppure, come accertato nel corso di un’operazione di sequestro eseguita a Trieste, nella struttura rigida stessa della valigia, mediante sofisticati procedimenti tecnologici.

La gomma piuma, poi, una volta arrivata in Italia, veniva lavorata, all’interno di appositi laboratori, da alcuni sodali per essere trasformata in eroina attraverso un particolare processo di trasformazione, che consisteva nel triturare, con specifiche apparecchiature, il poliuretano espanso elastico, setacciare il composto ricavato con l’ausilio di filtri e infine far bollire lentamente il prodotto ottenuto, al fine di ottenere la cristallizzazione della sostanza stupefacente che poi, nuovamente frullata, veniva, da ultimo, mescolata con le sostanze da taglio.

Nel corso delle attività d’indagine, durata 2 anni, sono stati denunciati complessivamente all’Autorità Giudiziaria per i reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti 36 persone, di cui ben 25 tratti in arresto in flagranza di reato e 5 destinatari di ordinanza custodia cautelare. Le persone arrestate erano domiciliate tra Macerata, Napoli, Roma e Pescara. Inolt5re sono stati sottoposti a sequestro, in sei diverse regioni italiane (Marche, Umbria, Lazio, Sardegna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia), 44 chilogrammi di eroina e 300 grammi di cocaina, per un valore complessivo sul mercato di oltre tre milioni di euro.

 

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