L’ex ministro e capolista di Fdi racconta il legame con Napoli e la Campania a ilSud24.it
Da giornalista a ministro, fino alla candidatura alle elezioni regionali in Campania. Gennaro Sangiuliano affronta con fiducia una nuova fase del suo percorso politico: dare continuità al lavoro avviato negli anni al Ministero della Cultura e restare vicino al territorio che considera «parte di sé».
«La campagna elettorale va molto bene – racconta a ilSud24.it – sto trovando grande affetto, stima, partecipazione. Persone che non conoscevo si avvicinano, mi parlano, mi offrono sostegno. Credo di aver seminato qualcosa di buono nel cuore dei napoletani e delle persone che ho incontrato in questi anni». La scelta di candidarsi, spiega, arriva da una spinta personale. «L’amore per la mia città, per la mia terra, per il mio territorio. E la convinzione di poter fare bene per Napoli, a cui sono integralmente legato, soprattutto da un punto di vista culturale».
Cultura motore di crescita
Nel suo percorso da ministro, Sangiuliano ha lavorato per rendere la cultura motore di crescita, con interventi che hanno interessato l’intera regione. Sotto la sua guida, sono stati avviati o completati i lavori al Maschio Angioino, alla Villa Floridiana e al Museo di Capodimonte, oltre al recupero del Real Bosco e di diversi siti museali del Vomero. È stato poi inaugurato il Museo Caruso, è ripartita la valorizzazione di Villa La Favorita e sono stati sostenuti gli interventi di riqualificazione a Pompei, Ercolano e nella zona di Civita Giuliana.
Tra i progetti più significativi cita l’Albergo dei Poveri, «la più grande infrastruttura, secondo alcuni il più grande edificio pubblico d’Europa, certamente una delle più grandi infrastrutture culturali del continente». Un cantiere strategico che, precisa, «può diventare un polo culturale e formativo per tutta la Campania».
Durante il suo mandato, Sangiuliano ha inoltre promosso il rilancio della Reggia di Carditello e sostenuto l’acquisizione del Monte di Pietà e dello spolettificio di Torre Annunziata, simboli di un patrimonio che torna a disposizione della collettività: «Torre Annunziata è fondamentale. È una città di grande tradizione storico-culturale che deve essere valorizzata. Sono già stato lì tre volte durante la campagna elettorale e ci tornerò. È un tema che seguo con grande attenzione e di cui ho parlato anche con il ministro Giuli».
La visione di Sangiuliano
Il suo approccio è fortemente territoriale, ma va al di là del capoluogo. Nella visione di Sangiuliano, la rinascita culturale della Campania passa da un sistema policentrico che tiene insieme le grandi città e le aree interne. «Voglio fare bene il consigliere regionale – spiega – stare sul territorio e servire i miei concittadini. La Campania ha un capitale umano straordinario, persone eccezionali che si fanno onore in tutto il mondo: professionisti, artigiani, operai. Abbiamo una storia millenaria in cui si sono susseguite civiltà che ci hanno lasciato tanto. Tutto questo va trasformato in valore positivo».
Lo slogan scelto per la sua campagna, Make Naples Great Again, è per lui un modo per sintetizzare un pensiero più ampio, che riguarda l’intera regione. «Napoli ha dentro di sé la forza di trainare la Campania. Se cresce Napoli, cresce tutto il territorio. Ma bisogna crederci, investire e dare continuità alle cose fatte bene».
Le tensioni nazionali
Sul piano politico nazionale, preferisce restare concentrato sul contesto locale. Alla domanda sulle tensioni tra governo e magistratura risponde: «Mi sto occupando della campagna e dei problemi della Campania. Da giurista ci sarà tempo per discutere anche di questi aspetti, ma oggi il mio impegno è rivolto ai cittadini e alle loro esigenze».
Dai cantieri culturali ai progetti di recupero del patrimonio, fino alle nuove acquisizioni pubbliche, Sangiuliano rivendica un approccio che lega identità, cultura e sviluppo. Un’impostazione che ora punta a portare nelle istituzioni regionali, con lo stesso obiettivo che lo ha guidato al governo: restituire alla Campania il posto che merita.




