America’s Cup, l’avvertimento degli organizzatori: «Bagnoli deve essere pronta entro aprile»

Pressing per accelerare i lavori in vista dell’arrivo delle squadre

Un conto alla rovescia che non lascia spazio a ritardi: «Le squadre saranno qui ad aprile del 2026 e per quella data Bagnoli dovrà essere pronta». Con queste parole, l’event director dell’America’s Cup, Leslie Ryan, mette nero su bianco le aspettative degli organizzatori e sollecita le istituzioni locali a mantenere gli impegni. Dietro l’entusiasmo che accompagna la candidatura di Napoli alla competizione velica più prestigiosa al mondo, emerge un messaggio chiaro: per cogliere appieno le opportunità economiche e d’immagine legate all’evento, bisogna accelerare sulla bonifica e sulla riqualificazione del Sito di interesse nazionale di Bagnoli

La 37ª edizione dell’America’s Cup è in programma nel 2027, ma le squadre arriveranno un anno prima per prendere possesso del campo base. «È il punto su cui dobbiamo lavorare di più in assoluto», rimarca Ryan, che nel corso di un incontro alla Camera di commercio di Napoli ha sottolineato anche gli aspetti positivi della candidatura partenopea. «Nella scelta di un luogo la prima cosa che guardiamo è l’arena – spiega – lo spazio per le regate e qui a Napoli la location è ideale, perché il campo di gara è molto vicino alla terraferma».Entro la primavera del 2026, dunque, gli equipaggi dovranno trovare un’area pronta ad accoglierli, mentre nel frattempo le squadre stanno ancora definendo i termini del regolamento, che sarà reso pubblico a breve.

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Manfredi: «Lavori iniziati, tempi stretti ma fiducia alta»

Il commissario di Governo per la bonifica e la rigenerazione urbana del Sin Bagnoli-Coroglio, Gaetano Manfredi, rassicura: «I lavori sono cominciati, il cronoprogramma è ben definito e i tempi sono stretti, ma siamo molto fiduciosi. È solo il lavoro che paga, dobbiamo andare avanti rispetto al cronoprogramma».

La prospettiva dell’America’s Cup, infatti, rappresenta un acceleratore decisivo per il recupero di un’area da anni simbolo di incompiutezza. «Spenderemo circa 150 milioni di euro – aggiunge Manfredi – che è quasi totalmente quello che doveva essere stanziato, più una parte aggiuntiva, che si aggira attorno al 10%. Per la realizzazione dell’evento sportivo, la competizione è prevalentemente sostenuta dai grandi sponsor internazionali e dai diritti televisivi così come accade per le Olimpiadi o i grandi eventi internazionali».

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Parallelamente si lavorerà sia alla bonifica a terra sia a quella marina, con l’obiettivo di restituire all’area un futuro sostenibile e funzionale alle attività sportive e turistiche.

Un impatto economico da oltre un miliardo

L’America’s Cup promette ricadute economiche di enorme portata. Le stime parlano di un impatto superiore al miliardo di euro tra investimenti, indotto e visibilità internazionale. Proprio per questo Manfredi invita a superare le contrapposizioni politiche e a collaborare nell’interesse collettivo. «Visto che è una manifestazione in acqua, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione e avere tutti il vento in poppa, nell’interesse della città e della regione», sottolinea l’ex ministro, alludendo anche alla recente segnalazione della Regione all’Anac sugli appalti legati al progetto.

Ottimismo, ma anche prudenza, arrivano dall’amministratore delegato di “Sport e Salute”, Diego Nepi. «Bagnoli è davvero l’obiettivo dell’America’s Cup – sottolinea – Se c’è la volontà delle istituzioni e degli stakeholder di arrivare a quell’obiettivo, niente è impossibile. Siamo consapevoli della responsabilità che ci siamo assunti – aggiunge – ma vogliamo vincere tutti insieme questa sfida per riconsegnare a Napoli e all’Italia un’area straordinaria».

Riguardo alle preoccupazioni sollevate dalla Regione e dalla Soprintendenza speciale per il Pnrr, che ha richiesto la Valutazione di impatto ambientale per le opere temporanee, Nepi invita al dialogo: «Tutti gli attori coinvolti non solo devono remare nella stessa direzione, ma ognuno deve interrogarsi e fare tutto ciò che ritiene opportuno per le proprie competenze per operare in maniera costruttiva». L’obiettivo, ribadisce, è chiaro e non rinviabile: «Oggi abbiamo l’obiettivo del maggio 2026, vogliamo risolvere tutti i problemi che abbiamo per dare un futuro all’area di Bagnoli».

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