I genitori: «Abbiamo solo affrontato spese legali e basta»
«Questa accusa che anche oggi ci viene fatta di aver corrotto il dottor Venditti è una grandissima cavolata che verrà smentita come tutte le altre cose che sono state dette finora». Lo ha detto la madre di Andrea Sempio, Daniela Ferrari, intervistata ieri sera a Quarto Grado su Rete4 assieme al marito, a proposito dell’indagine della Procura di Brescia sull’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, indagato con l’accusa di essere stato corrotto per scagionare Sempio dall’omicidio di Chiara Poggi.
«Il dottor Venditti l’abbiamo visto una volta sola a Pavia quando siamo stati chiamati nel 2017 e basta, non lo conosciamo personalmente e nessuno della famiglia Sempio ha mai dato una lira al dottor Venditti. Quindi anche tutte le accuse che vengono fatte contro di lui per quanto riguarda la famiglia Sempio sono delle emerite schifezze», ha aggiunto la donna, che ieri è stata sentita assieme al marito come testimone.
Quanto ai prelievi di denaro, fatti dalla famiglia Sempio all’epoca della prima indagine del caso Garlasco, la madre di Andrea Sempio sottolinea: «Avevamo bisogno di utilizzare denaro contante per pagare gli avvocati. Non c’è sotto niente di quello che vogliono far credere i giornali oggi. Abbiamo solo affrontato spese legali e basta».
Il padre, Giuseppe Sempio, ha aggiunto: «Io davo i soldi agli avvocati per le pratiche, io portavo la busta lì e poi si arrangiavano loro. Loro lavorano, hanno le loro parcelle e non potevo portargli le caramelle». Quanto al biglietto trovato a maggio a casa Sempio, con la scritta ‘Venditti gip archivia x 20. 30 euro’, l’uomo spiega: «È un pizzino che ho scritto, i 20-30 euro non hanno significato, capire adesso dopo tanti anni a cosa servivano diventa difficile, poi» dagli avvocati «mi è stato detto che forse sono le marche da bollo per dei documenti».