La perizia sul 21enne: l’imputato capace di intendere e volere
Arriverà il prossimo 2 ottobre la sentenza nel processo d’appello per il 21enne Pasquale Mosca e il ventenne Giuseppe Varriale, i due maggiorenni coinvolti negli stupri ai danni delle due cuginette di 10 e 12 anni di Caivano condannati in primo grado per violenza sessuale rispettivamente a 13 anni e 4 mesi e a 12 anni e 5 mesi. L’udienza di oggi davanti alla quarta sezione della Corte d’Appello di Napoli è stata incentrata sulla capacità di intendere e di volere del 21enne. Di recente è stata depositata la perizia disposta dal giudice che ha ritenuto sussistenti le capacità dell’imputato «oltre ogni ragionevole dubbio».
In udienza è stato ascoltato il medico del giudice che si è occupato dell’accertamento. Per il professionista, il ragazzo «è ben consapevole del disamore sociale degli atti compiuti» e la volontarietà delle sue azioni si evince dai video trovati nel suo cellulare. Nelle scorse udienze l’avvocato di Varriale, Dario Carmine Procentese, ha presentato una richiesta di pena concordata (11 anni e 2 mesi).
Alla sua istanza si è aggiunta anche quella dell’avvocato Giovanni Cantelli, legale di Mosca, a cui però il sostituto procuratore generale, che aveva dato invece il suo assenso per Varriale, si è opposto. La Procura generale ha chiesto, contestualmente, la conferma della condanna in primo grado per Mosca.