«Anche quelli coinvolti nel giudizio per danno erariale con le smart card Covid»
«Dopo gli esposti presentati su alcune procedure in Consiglio regionale, è il caso di soffermarsi sulle procedure di interpello rivolte ai dirigenti regionali: sembra siano state improntate al premiare gli ‘amici’ del centrosinistra e, in alcuni casi, sembra che abbiano premiato proprio i ‘meno meritevoli’? E mi chiedo: possibile che tutto ciò che porta la firma del Governatore, non susciti nessuna reazione in casa progressista e in casa 5 stelle?».
Così in una nota la consigliera regionale Marì Muscarà che aggiunge: «Sono stati premiati con conferma nei ruoli anche coloro che sono stati coinvolti nel famoso giudizio per danno erariale da 3,7 milioni di euro innanzi alla Corte dei Conti di Napoli per gli acquisti delle smart cards, proprio quelle attestanti l’avvenuta vaccinazione, considerate dai giudici contabili un inutile duplicato del green pass nazionale, nonché il dirigente coinvolto nella famosa inchiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza per traffico illecito dei rifiuti campani inviati in Tunisia la stessa vicenda che ha visto il ministro tunisino ed altre 20 persone in galera per due anni».
«Inoltre, sempre nell’ambito dei possibili ‘saldi’ di fine Legislatura, di cui abbiamo parlato nell’ultima conferenza stampa – continua Muscarà – sembra che De Luca e il centrosinistra vogliano collocare alcuni ‘amici’ in Consiglio regionale, con lo scorrimento di alcune graduatorie dei concorsi per dirigenti banditi dalla Giunta nel 2020 e attraverso procedure di mobilità di dirigenti in Consiglio regionale. Anche su questi temi terremo alto il livello di attenzione e li sottoporremo alle autorità competenti per verificare eventuali profili di illegittimità».
Per Muscarà, questa vicenda rappresenta «un vero e proprio attacco alla meritocrazia e un’offesa al principio costituzionale di accesso tramite concorso pubblico, con un danno per i giovani professionisti campani esclusi da ogni possibilità e con un aggravio di spesa per la collettività». «Chiedo alla Giunta – conclude la consigliera regionale – di rendere pubblici criteri, verbali, punteggi e valutazioni delle nomine effettuate. Se non arriveranno risposte chiare e documentate, porterò tutto in Procura. La Regione Campania non può continuare a essere gestita come una fabbrica di incarichi fiduciari al servizio di pochi privilegiati, a discapito dei cittadini e del buon andamento dell’amministrazione».