Napoli, Simeone: «No alla privatizzazione dei servizi educativi»

Il consigliere: «Si investa e si ascoltino famiglie e lavoratori»

«In un momento di forte tensione e mobilitazione del settore educativo, legata a rivendicazioni più che legittime sostenute da tempo dai sindacati di categoria, desta profonda preoccupazione la notizia secondo cui, da Palazzo San Giacomo, durante un incontro tra l’Assessore all’Istruzione, il Direttore Generale e il Direttore dell’Area Educativa del Sistema Integrato 0/6 anni del Comune di Napoli, sia stata preannunciata a tutte le sigle sindacali l’intenzione di avviare percorsi di privatizzazione dei servizi educativi comunali». Lo dice il consigliere comunale di Napoli, Nino Simeone.

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«Una scelta – sostiene Simeone – che rappresenterebbe un tentativo maldestro di scaricare su lavoratori e famiglie il peso di un fallimento amministrativo, frutto dell’incapacità della direzione generale, di raggiungere obiettivi fissati da anni e sistematicamente ignorati, nonostante le continue segnalazioni delle organizzazioni sindacali».

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«Alla città di Napoli si contesta il mancato raggiungimento di una certa percentuale di presenze nelle strutture comunali. Ma nessuno dice che Napoli ogni anno registra una lista d’attesa di circa 1.200 bambini per l’accesso ai servizi educativi pubblici. Questo perché le strutture disponibili sono poche, spesso in condizioni fatiscenti e, in alcuni casi, ai limiti della sicurezza. Eppure, con un investimento contenuto di pochi milioni di euro, si potrebbero riqualificare edifici esistenti e recuperare immobili abbandonati presenti in diversi quartieri della città. Un intervento serio, concreto e strutturale per rispondere ai bisogni reali della cittadinanza».

«La responsabilità del mancato raggiungimento degli obiettivi è da attribuire a chi avrebbe dovuto pianificare, agire e programmare – e non l’ha fatto. Altro che privatizzazione. Vogliamo parlare dell’evasione tariffaria sulla mensa scolastica? È tra queste inefficienze che vanno cercate le vere responsabilità. Non certo nella scuola pubblica, che ha continuato a garantire un servizio di qualità solo grazie all’impegno, alla competenza e alla dedizione del personale educativo e scolastico».

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Stop a operazioni contabili

«La scuola pubblica – sostiene Simeone – non si tocca. Napoli non ha bisogno di operazioni contabili che mirano a ridurre la spesa pubblica a discapito dei diritti dei cittadini. Il Sindaco, persona seria e istituzionalmente sensibile, nella sua veste anche di Presidente ANCI, ascolterà la realtà dei fatti: quella raccontata da chi lavora ogni giorno nei nidi e nelle scuole, e dalle famiglie che vivono quotidianamente le difficoltà causate dalla carenza di strutture e servizi. Non certo dai dirigenti che descrivono dinamiche lontane dalla realtà, frutto di una scarsa conoscenza del territorio».

«Come Consigliere comunale, ne parlerò direttamente con il Sindaco, del quale conosco bene le sensibilità e la visione politica. Sono certo che non ha alcuna intenzione di privatizzare il servizio scolastico, né di assecondare visioni distorte provenienti da alcuni dirigenti. Lo ha già dimostrato con i fatti su tante questioni: prima con ANM e poi con ABC».

Simeone conclude: «Continuiamo a batterci con determinazione per difendere il Servizio Pubblico, chiedendo più investimenti, più strutture, più personale e condizioni di lavoro dignitose. Il futuro dei nostri bambini non può – e non deve – essere oggetto di scelte affrettate, ideologiche o tecnocratiche. La scuola pubblica è un bene comune e va tutelata con forza, serietà e responsabilità»

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