Meloni-Macron: da Kiev ai migranti, un vertice per rafforzare l’asse in Europa

Difesa, investimenti, Mediterraneo e Ucraina sul tavolo di Palazzo Chigi

Quello di oggi tra la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron che alle ore 18 varcherà il portone di Palazzo Chigi sarà un incontro per superare le incomprensioni del passato, l’ultima in Albania quando il gruppo dei «volenterosi» sul tema dell’Ucraina si riunì in collegamento con il presidente americano Donald Trump.

Era il 16 maggio, da quel giorno la premier Giorgia Meloni ha incontrato il vicepresidente americano JD Vance e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ma soprattutto ha avuto diversi colloqui telefonici proprio con il presidente statunitense e con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz. Un lavoro di dialogo ad ampio raggio che ha portato al faccia a faccia tra il presidente del Consiglio e l’inquilino dell’Eliseo.

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«Macron ha bisogno del sostegno della premier»

«Macron ha bisogno del sostegno della premier, altrimenti rischia di essere isolato, soprattutto ora che l’idea di inviare truppe in Ucraina è fallita», dice una fonte parlamentare di Fratelli d’Italia. Ma il bilaterale tra i leader di Italia e Francia potrà essere anche l’occasione di trovare una linea comune su diversi temi, al di là del conflitto tra Kiev e Mosca. Perché sulla Difesa, sui dazi, sulla competitività e soprattutto delle risorse necessarie per rispondere alle sfide sul tavolo c’è la possibilità di una convergenza.

A luglio la Commissione europea presenterà il piano di bilancio pluriennale e i due Paesi potrebbero stringere un patto comune sul piano degli investimenti. Più volte la premier ha sottolineato che è impensabile che un singolo Stato membro dell’Unione europea, persino se si trova nella migliore condizione possibile dal punto di vista della capacità fiscale, possa affrontare da solo gli investimenti necessari. «Penso certo al rafforzamento della competitività, ma anche – ha più volte detto il capo dell’esecutivo – alla transizione energetica e ambientale, alla politica di difesa e sicurezza, e ovviamente penso al governo dei flussi migratori».

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Verso un’Europa più sovrana e competitiva

E alla vigilia di un nuovo importante Consiglio europeo – la premier farà le comunicazioni alla Camera il 23 giugno in vista di questo appuntamento – il confronto tra Meloni e Macron potrebbe portare a dei passi in avanti su diversi dossier. La premier e il presidente francese si confronteranno sulle maggiori priorità di politica europea, a partire dalla competitività, dalla difesa, dal rafforzamento delle relazioni transatlantiche e dal contrasto all’immigrazione irregolare, il tutto con l’obiettivo – sottolineano fonti italiane vicine al dossier – di costruire un’Europa più sovrana, più forte e più prospera.

Ma il tema trasversale in agenda, proprio in vista dell’avvio del negoziato sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, sarà proprio il reperimento delle ingenti risorse necessarie a finanziare le priorità strategiche europee, attraverso un mix di investimenti privati e risorse comuni.

La sfida del finanziamento e la Difesa

Il «refrain» nel governo è che non si può fare ulteriore debito e anche la strada dei prestiti è lastricata di ostacoli. E dunque c’è la necessità di coinvolgere i capitali privati, creando le condizioni per favorire i loro investimenti con una garanzia pubblica Ue. Il discorso è legato in primis al tema della Difesa, con il vertice della Nato alle porte.

L’Alleanza Atlantica dovrebbe – lo ha detto in diverse occasioni il ministro Guido Crosetto – proporre il 3,5% del Pil per la Difesa, l’Italia sarebbe chiamata a trovare nuove risorse, da qui l’idea di un fondo di garanzia. Con l’incontro di oggi – spiegano le stesse fonti italiane vicine al dossier – si punta, in ogni caso, a porre le basi per un ulteriore rafforzamento delle relazioni tra Italia e Francia, due nazioni fondatrici dell’Unione Europea e in prima linea sui principali fronti della politica internazionale, legate da profondi rapporti bilaterali e da una collaborazione economica di livello strategico.

Verso un’intesa più stretta tra Roma e Parigi

Del resto proprio qualche giorno fa, al termine del vertice tra l’Italia e i Paesi dell’Asia centrale, la premier è tornata sui rapporti con Emmanuel Macron sottolineando che spesso si è voluta montare una panna ad arte per rimarcare le differenze – diverse volte emerse – tra i due. E anche fonti dell’Eliseo hanno fatto sapere che non c’è alcun ostracismo nei confronti della premier italiana.

Il tema comunque principale sul tavolo sarà l’Ucraina, all’indomani dei colloqui di Istanbul tra Kiev e Mosca. Sarà, quindi, l’occasione per fare il punto sugli ultimi sviluppi e sulle prossime iniziative, nonché per ribadire il continuo e incrollabile sostegno di Francia e Italia all’Ucraina e al percorso verso una soluzione giusta e duratura. Resta la linea della cautela e della necessità di un dialogo aperto, tanto che i due leader non rilasceranno dichiarazioni alla stampa al termine dell’incontro.

Si parlerà anche della situazione in Medio Oriente e in Libia e delle iniziative comuni a sostegno della stabilità e della sicurezza della regione mediterranea. Verranno infine discusse collaborazioni finalizzate – viene riferito – a far crescere ancora di più il rapporto bilaterale e l’integrazione tra le due economie, con un focus particolare sulla ricerca e le tecnologie di avanguardia.

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