L’assenza scatena il riflesso pavloviano dell’opposizione
Iniziato sotto la pioggia, con il padrone di casa, Edi Rama, che accoglieva gli ospiti in piazza Skanderbeg con l’ombrello in mano, il vertice della Comunità Politica Europea (Cpe) a Tirana è stato, come prevedibile, ampiamente dedicato al conflitto in Ucraina, non solo nella prima sessione plenaria, ma anche in seguito con una riunione fra Macron, Zelensky, Starmer, Tusk, Merz e Trump (collegato telefonicamente).
E la mancata partecipazione a questa riunione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scatenato le opposizioni in Italia. Dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, al deputato Avs e co-portavoce di Europa verde, Angelo Bonelli, fino al presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, quasi tutti hanno attaccato la premier sottolineando la gravità di questa assenza.
Meloni: «Io sono seria, non vado a fare la foto e dire di no»
Una sfilza di dichiarazioni alla quale Meloni ha replicato in un incontro con la stampa italiana: «Rispetto a questo dibattito sulla mancata presenza italiana nella riunione tra Gran Bretagna, Francia, Polonia, Germania e Ucraina io devo ribadire una cosa che ho già spiegato diverse volte e cioè che l’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso per noi partecipare a dei formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità», ha detto Meloni.
L’Italia resta impegnata ma su altri tavoli
La premier ha poi osservato che non partecipare al format dei volenterosi per l’Ucraina è «un fatto di chiarezza e di coerenza e a chi si lamenta, l’opposizione per esempio, chiedo la stessa chiarezza e la stessa coerenza, cioè ci si chiede di partecipare a questi format perché dovremmo mandare le truppe in Ucraina o per fare una foto e poi dire di no. Perché in queste cose bisogna essere seri e io sono una persona seria. Dopodiché, ovviamente, l’Italia, che ha sempre sostenuto l’Ucraina e continua a sostenerla nell’ambito Ue e Nato, continua a partecipare a tutti gli altri tavoli, a tutti gli altri livelli, a tutti gli altri format, a tutte le altre iniziative. Su questa iniziativa specifica noi non abbiamo dato la nostra disponibilità».
Nella telefonata tra il presidente americano, i leader del gruppo dei «volenterosi» e Zelensky si è «discusso di un incontro a Istanbul», ha riferito lo stesso Zelensky su Telegram. «L’Ucraina è pronta a compiere i passi più rapidi possibili per il bene di una vera pace, ed è importante che il mondo mantenga una posizione forte», ha ribadito. «Se i russi rifiutano un cessate il fuoco e le uccisioni complete e incondizionate, devono essere applicate sanzioni severe. La pressione sulla Russia deve essere mantenuta finché la Russia non sarà pronta a mettere fine alla guerra». Macron ha da parte sua sottolineato che è «inaccettabile» che la Russia non abbia ancora una volta risposto alla richiesta di cessate il fuoco avanzata da americani ed europei.
Nuovo vertice Italia-Albania entro l’anno
Il summit è stato però anche l’occasione per un incontro bilaterale fra Rama e Meloni concluso con una dichiarazione congiunta che spiega che i due leader hanno concordato di convocare entro l’anno in Italia il primo vertice intergovernativo Italia-Albania. Il summit, si legge, «costituirà l’occasione per fare il punto sulla cooperazione bilaterale e per concordare ulteriori iniziative volte a rafforzare il partenariato strategico tra Roma e Tirana, individuando alcuni settori chiave, fra i quali: difesa e sicurezza, energia, migrazioni, protezione civile, salute, ambiente, sviluppo economico e infrastrutturale e con un focus alla formazione professionale in ciascuno dei citati settori di cooperazione».
«Non ho fatto in tempo» a fare una visita ai centri migranti a Shengjin e Gjader ma «stiamo andando avanti e mi pare che il lavoro dimostri, anche per la velocità, il funzionamento soprattutto dei rimpatri. Dimostriamo che, come avevamo promesso, stiamo andando avanti», aveva affermato in mattinata la premier al suo arrivo a Tirana, rispondendo ai giornalisti.