Campi Flegrei, Musumeci: «Stato di emergenza? La cassaforte è già aperta»

Il ministro: Imparare a convivere col bradisismo. Rischio zero non c’è

«Le scosse ci sono state per millenni e continueranno ad esserci per millenni. Questo deve essere assolutamente chiaro. I cittadini purtroppo devono imparare a convivere col bradisismo. Rischio zero non esiste». Così il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci intervenuto a «Verso Sud», la due giorni in corso a Sorrento organizzata da The European House Ambrosetti, in merito al rischio bradisismo ai Campi Flegrei.

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«Quello che possiamo fare – ha spiegato Musumeci – e lo Stato col Governo Meloni si pone questo obiettivo, è ridurre l’esposizione al rischio delle persone, delle loro case e delle loro aziende. Ma sicurezza zero non esiste, non esisterà mai. Non soltanto ai Campi Flegrei, dove siamo sulla caldera di un vulcano fra i più pericolosi al mondo, ma in nessun’altra parte d’Italia e credo del mondo».

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«Lo stato di emergenza – ha precisato Musumeci – non è l’apertura della cassaforte. La cassaforte è già aperta da un anno e mezzo, 530 milioni quando mai si sono visti nei Campi Flegrei per il bradisismo? Il problema è metterli a terra, spenderli. E prima di spenderli bisogna completare le procedure».

«Lo stato di emergenza, sul quale ho riflettuto nei giorni scorsi, servirebbe a rendere il quadro normativo più semplice, più snello. Significa che per una procedura, invece che impegnare sette, otto mesi potrebbero impegnarsi quattro o cinque mesi, questo per ridurre lo stato d’ansia ed attesa degli abitanti. Però è chiaro che la cosiddetta messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato richiederà anni perché sono complesse le procedure, anche con lo stato di emergenza, e soprattutto non risolvono il problema delle scosse».

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Ridurre la vulnerabilità

Ma era giusto costruire su una zona così a rischio? viene chiesto al ministro. «Lei lo ritiene giusto? – la risposta – Credo di no. Io se dovessi costruire una casa non andrei all’interno di un vulcano, non ci andrei. Eppure ci sono e dobbiamo prenderne atto. Cosa fare? Ridurre la loro vulnerabilità. Questo deve fare un governo serio, consapevole e responsabile».

«Certo, 50 anni fa, 60 anni fa, avremmo potuto porre rimedio, ma ormai chi ha autorizzato quella selvaggia lottizzazione non c’è più, credo appartenga al Regno dei Cieli e quindi dobbiamo soltanto in sede di analisi prendere atto che nel passato non c’è stata. E non soltanto nei Campi Flegrei, anche nella mia Etna, anche in molte altre zone fragili, non c’è stata una corretta e irresponsabile lettura del territorio».

«La pianificazione urbanistica – ha sottolineato il ministro – si deve fare tenendo conto dei pericoli e dei rischi segnati dal dissesto idrogeologico e dalla protezione civile. Invece finora si è operato senza tenere conto di questi due parametri di confronto. Altrimenti non avremo le coste devastate, i versanti delle colline, i boschi e tutto quello che ancora oggi siamo costretti a subire, con conseguenze che pagheremo noi. Perché la natura – ha concluso Musumeci – si prende sempre la sua rivincita».

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