Vertice convocato a Roma da Musumeci, verifiche in corso
Una violenta scossa di terremoto, di magnitudo 4.4 secondo quanto rilevato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), è stata registrata alle 12:07 con epicentro localizzato nell’area dei Campi Flegrei. Il sisma è stato percepito distintamente anche a Napoli, incluso ai piani più bassi delle abitazioni. Il fenomeno ha generato forte apprensione nei comuni flegrei, dove a Pozzuoli e in altri centri numerosi cittadini si sono precipitati all’esterno delle proprie abitazioni. Al momento, non risultano segnalazioni di danni.
Pochi attimi prima della scossa principale, un primo movimento tellurico di magnitudo 2.1 aveva già fatto tremare la terra. E non è stato un episodio isolato: alle 12:22 una seconda forte scossa, stavolta di magnitudo 3.5, ha ulteriormente alimentato l’allarme tra la popolazione. Si tratta chiaramente di uno sciame sismico in atto, che ha avuto il suo culmine proprio con la scossa da 4.4 a Pozzuoli, l’area più vicina all’epicentro.
L’attività sismica, spiega l’Ingv, rientra in una sequenza cominciata poco prima delle 12. «Il terremoto di magnitudo 4.4 avvenuto ai Campi Flegrei alle 12,07 fa parte di uno sciame sismico iniziato pochi istanti prima con una scossa di magnitudo 2,1», ha dichiarato all’ANSA Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Una terza scossa, quella delle 12:22, è stata registrata con una magnitudo pari a 3.5. Tutti i movimenti si sono verificati a una profondità di circa 2,7 chilometri: «una profondità sempre più interessata da queste energie maggiori», ha spiegato Bianco. L’evento principale si è verificato in mare, a ridosso della costa a Ovest del Rione Terra. «Il valore del sollevamento del suolo nelle ultime settimane è stimato intorno a 1,5 centimetri e ad ora non è stato osservato un incremento nella velocità di sollevamento. Nelle prossime ore potremo valutare meglio».
Il panico è stato immediato
«Un boato fortissimo e poi il pavimento che sembrava stesse per esplodere». A raccontarlo sono Matteo e Rita, 86 e 83 anni, residenti da oltre mezzo secolo a Pozzuoli. «Ho sentito un rumore forte e poi il pavimento che non smetteva più di muoversi – racconta Rita – c’è stata prima una scossa più lieve, poi una fortissima. Sono caduti bicchieri, portafiori. Qui sono tutti in strada, noi ci siamo stancati finanche di lasciare la nostra casa, tanto non finirà mai». La scossa più intensa è stata percepita anche nei centri vicini, come Quarto. «Ora il traffico è tutto bloccato – aggiunge Rita – ed il problema è sempre questo. I genitori sono corsi a prendere i bimbi a scuola, ed è comprensibile, ma se si dovesse sul serio scappare, le strade sarebbero bloccate non ci sarebbe possibilità di fuga».
La situazione ha provocato l’immediata evacuazione delle sedi universitarie della Federico II nella zona di Fuorigrotta, in particolare tra Piazzale Tecchio e via Claudio. Secondo quanto previsto dai protocolli, sono attualmente in corso controlli tecnici da parte delle squadre dell’Ateneo, con ispezioni visive all’interno delle aule. Solo al termine delle verifiche si deciderà se sarà possibile il rientro in aula per gli studenti.
Nel giro di soli 28 minuti, sono state registrate sette scosse nell’area dei Campi Flegrei. Oltre alle due di magnitudo 2.1 delle 12:06 e delle 12:07 (quest’ultima in contemporanea con la principale da 4.4), si sono verificati anche eventi sismici alle 12:22 (magnitudo 3.5), 12:27 (magnitudo 1.9 e 1.6) e 12:34 (magnitudo 1.2).
Alla luce della situazione, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente convocato il Centro Coordinamento Soccorsi a Palazzo di Governo per fare il punto della situazione. La Prefettura ha avviato un monitoraggio costante su tutta la zona dell’epicentro e nelle aree limitrofe.
Intanto i vigili del fuoco stanno effettuando verifiche di stabilità nell’area di Pozzuoli, ma al momento non risultano danni a persone o cose. Numerose famiglie hanno lasciato le abitazioni per rifugiarsi in spazi all’aperto come giardinetti e parchi pubblici. Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha convocato per il pomeriggio un incontro a Roma con i vertici del Dipartimento della Protezione Civile e di Casa Italia. Obiettivo: fare il punto sulle attività di ricognizione tecnica avviate nei Campi Flegrei dopo il nuovo sciame sismico che ha colpito la zona.