Laura strangolata in casa dal marito. L’uomo confessa: «Sono stato io»

Il 46enne ha minacciato di suicidarsi

Minacciando di gettarsi dal ponte delle Torri ha detto agli agenti: «ho ucciso la mia compagna». È così che la polizia ha trovato morta in un appartamento del centro di Spoleto Laura Papadia, 36 anni, impiegata in uno dei supermercati della città. L’uomo, Gianluca Romita, agente di commercio è stato invece bloccato dalla polizia e la sua posizione è al vaglio degli inquirenti. La Procura spoletina guidata da Claudio Cicchella ritiene quanto successo un femminicidio.

L’allarme è scattato con una telefonata al 112 dalla Sardegna da parte dell’ex moglie dell’uomo alla quale questi aveva annunciato di avere ucciso l’attuale compagna. I carabinieri si sono così precipitati in una casa a Marzocca di Senigallia (Ancona) dove in precedenza abitava la coppia senza però trovare nessuno. Alcuni vicini hanno riferito ai militari di avere visto l’uomo, per l’ultima volta, circa una settimana fa.

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Nel frattempo, il marito della donna uccisa è stato trovato nei pressi del ponte delle Torri di Spoleto, teatro in passato di numerosi suicidi, dal quale minacciava di gettarsi nel vuoto. Agli agenti intervenuti l’uomo visibilmente agitato ha parlato della morte della compagna e dell’intenzione di togliersi la vita. Venendo convinto a non farlo dopo una lunga ed estenuante opera di persuasione dei poliziotti. È stato poi bloccato e condotto al commissariato di Spoleto.

Il ritrovamento di Laura Papadia

Mentre gli operatori procedevano a tranquillizzare e tentare di convincere l’uomo a desistere dal suo intento, un’altra volante si è portata presso l’abitazione dove il quarantasettenne conviveva con la compagna e con l’ausilio dei vigili del fuoco, gli agenti sono entrati all’interno dell’abitazione dove hanno trovato il corpo di Laura Papadia, ormai morta. L’appartamento si trova in un grande palazzo del centro. Sopra ad alcuni negozi. In zona nessuno avrebbe sentito di liti nella coppia.

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Proietti: Una tragedia inaccettabile

«La notizia dell’ennesimo femminicidio, il secondo dall’inizio dell’anno in Umbria, ci lascia sgomenti e addolorati. Una tragedia inaccettabile che impone una riflessione profonda e un impegno ancora più forte per contrastare la violenza sulle donne» ha quindi commentato la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. «Non possiamo più permettere che accadano simili atrocità» ha aggiunto. Per Proietti «la prevenzione passa attraverso l’educazione e la formazione, strumenti fondamentali per costruire una cultura del rispetto e della parità».

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