Camorra, assolti Tony Colombo e Tina Rispoli. Stangata per Vincenzo Di Lauro

Il pm aveva chiesto per i coniugi una condanna a 9 anni di carcere

Al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato il gup di Napoli Ivana Salvatore ha assolto il cantante neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli, marito e moglie, accusati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli di concorso esterno in associazione mafiosa e partecipazione finalizzata alla produzione di sigarette di contrabbando. La sentenza è stata emessa nell’aula bunker del carcere napoletano di Poggioreale. Al termine della sua requisitoria il pm aveva chiesto per entrambi una condanna a nove anni di carcere. Tina Rispoli risulta indagata in un altro procedimento, che dovrebbe trovarsi alle battute finali, nel quale la Dda ipotizza nei suoi confronti il reato di riciclaggio.

Venti anni di carcere, invece per Vincenzo Di Lauro, come da richiesta del pm. Condannati anche gli altri imputati a questo processo, complessivamente una ventina. E tra questi figura anche il fratello di Tina, Raffele Rispoli, a cui sono stati inflitti 16 anni e 8 mesi di reclusione. Per lui il pm antimafia Lucio Giugliano aveva chiesto venti anni di reclusione.

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La coppia venne arrestata dal Ros il 17 ottobre 2023 insieme con altre 25 persone, tra cui Vincenzo Di Lauro, figlio del capoclan Paolo Di Lauro, nell’ambito di un’ indagine anticamorra dei sostituti procuratori antimafia Maurizio De Marco e Lucio Giugliano riguardante le attività imprenditoriali e finanziarie del clan di Secondigliano. Le indagini, iniziate nel 2017, sono durate quattro anni e si sono concentrate sul ruolo di Vincenzo Di Lauro che dopo la scarcerazione intraprende la carriera imprenditoriale.

Ritenendo affievolite le esigenze cautelari, l’autorità giudiziaria ha scarcerato Tony Colombo, lo scorso 31 gennaio, mentre la moglie è stata scarcerata per il medesimo motivo il 20 ottobre scorso. Il primo si trovava ai domiciliari a Gaeta, la donna invece a Minturno. Lo scorso 23 dicembre, mentre era in carcere, il cantante neomelodico è stato protagonista di una esibizione canora per i detenuti che ha scatenato diverse polemiche.

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Gli avvocati: «Sentenza fuga ogni dubbio»

«Siamo soddisfatti: la sentenza fuga ogni dubbio ma ci teniamo a sottolineare che in tutti questi anni di sofferenza a farne le spese è stato l’uomo Tony Colombo e anche l’artista. La sua carriera di cantante ha subìto un duro contraccolpo e per questo vorremmo ancora una volta auspicare maggiore prudenza quando i procedimenti si trovano in fase preliminare». Lo affermano gli avvocati di Tony Colombo e Tina Rispoli, Sergio Cola, Alfredo Sorge e Andrea Imperato. «Abbiamo avuto la possibilità – dicono ancora i tre professionisti – di confrontarci in maniera serena nel corso di un dibattimento, e questo è un bene per la Giustizia. Spiace l’impronta negativa iniziale e auspichiamo, ancora una volta, maggiore serenità».

Leggi anche: Camorra e imprenditoria, al clan Di Lauro 150 anni di carcere per 18 imputati

La coppia Colombo-Rispoli

La coppia Colombo-Rispoli è ricordata a Napoli, ma non solo, per il loro fastoso matrimonio, celebrato il 27 marzo 2020, preceduto da un festoso corteo nuziale, con tanto di carrozza bianca trainata da cavalli, a bordo della quale c’erano gli sposi. Il corteo bloccò letteralmente il traffico lungo corso Secondigliano. Uno spettacolo diventato un caso mediatico, per l’enorme risonanza che ebbe soprattutto sui social.

Quelle immagini, diventate virali, costarono caro a cinque ispettori della Polizia Penitenziaria che presero parte alla cerimonia nella veste di trombettisti. Furono proprio quei video e quelle foto, che i numerosissimi fan del cantante accorsi davanti al Maschio Angioino non esitarono a pubblicare sul web, a immortalare gli ispettori all’opera. La loro performance venne così alla luce costringendo il Dap a notificare ai cinque altrettanti provvedimenti di sospensione. Alcuni di questi, nel frattempo, andarono in pensione, altri invece tornarono in servizio dopo avere vinto un ricorso al Tar.

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