Si indebita oltre le sue possibilità mentre è in cig: il tribunale la salva

È stata ammessa ai benefici della cosiddetta «legge salva-suicidi»

Si indebita oltre le sue possibilità mentre è in cassa integrazione, come commessa nella boutique di una nota griffe di moda a Firenze, per lei e per la sua bambina, e il Tribunale del capoluogo toscano la salva tirandola fuori dai guai, ammettendola ai benefici della cosiddetta «legge salva-suicidi», per persone sovra indebitate ma considerate «meritevoli» che vengono seguite anche da un organismo ufficiale del ministero (Organismo composizione crisi o Occ) per tutte le verifiche richieste, prima, durante e dopo le decisioni della magistratura. La vicenda raccontata oggi dal «Corriere Fiorentino». La donna non è sposata ma ha una figlia che però ha problemi di salute e che ha bisogno di assistenza continua e cure.

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Nel 2020 l’ultima tegola, quella definitiva, la boutique in cui lavora va in crisi per la pandemia da Covid e lei finisce in cassa integrazione. A quel punto saltano tutti i programmi e la sua vita diventa un vero e proprio incubo ad occhi aperti. Si rivolge a banche e società finanziarie, prima per piccole cifre, poi per somme sempre maggiori: nel procedimento giudiziario per chiedere l’ammissione ai benefici di legge, è emerso che dalla morte del padre nel 2013 al luglio 2024 ha accumulato debiti per 110 mila euro tra banche ed enti pubblici. Nel frattempo le pignorano il quinto dello stipendio e perde anche la possibilità di guidare, a causa di un fermo amministrativo che grava sulla sua automobile.

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L’intervento del tribunale

Disperata e in preda al panico, si rivolge a un avvocato che interpella il Tribunale fiorentino, che la salva: «La crisi della donna è frutto di più eventi e situazioni che via via si sono sovrapposti negli anni, trascinandola in maniera quasi automatica ma inesorabile, nella spirale del sovra indebitamento».

I giudici fiorentini hanno prima azzerato tutti i debiti della donna, il fermo dell’auto, il pignoramento dello stipendio, e poi ricalcolato e stabilito che dovrà pagare solo 200 euro al mese, senza interessi, per circa 8 anni, fino a raggiungere 20 mila euro, cifra che estinguerà ogni suo debito pregresso, in particolare quello con gli istituti di credito e le società finanziarie, con il Comune di Firenze e con la padrona di casa.

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