Cecilia Sala atterrata a Ciampino: «Ciao, sono tornata»

Ad accoglierla la premier Meloni: «Sei stata davvero forte»

Cecilia Sala è finalmente tornata in Italia. Atterrata alle 16.15 all’aeroporto di Ciampino, la giornalista è stata accolta con sollievo e gioia da familiari, colleghi e istituzioni. Il volo C130 dell’Aeronautica Militare è decollato intorno alle 11 da Teheran con Cecilia Sala a bordo, accompagnata da Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE), che aveva seguito di persona le operazioni di rilascio.

Punti Chiave Articolo

Appena arrivata, la giornalista ha inviato un breve messaggio ai colleghi di Chora: «Ciao, sono tornata». Ad accoglierla all’aeroporto, oltre ai suoi cari, c’erano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. La premier, visibilmente commossa, ha messo le mani sulle spalle di Cecilia e le ha detto: «Non dire nulla, ora devi solo stare serena, ok? Sei stata davvero forte». La giornalista, al momento, è ancora in aeroporto, a colloquio con i carabinieri del Ros. Al termine potrà tornare nella sua casa romana.

Pubblicità

Il ministro Antonio Tajani ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto: «Sono orgoglioso del grande lavoro di squadra che ha portato a questo risultato. Fin dall’inizio abbiamo lavorato tutti nella stessa direzione per riportare a casa la nostra connazionale nel minor tempo possibile».

Il racconto della madre

«Io lo avevo appena saputo da Giorgia Meloni, ero già sul taxi mi ha chiamato Cecilia e mi ha detto: ‘Mamma sto tornado a casa’». Sono le parole di Elisabetta Elisabetta Vernoni, la mamma di Cecilia Sala, a Chora Media nel podcast Stories nella puntata sul ritorno di Cecilia. «Le ho risposto: ‘lo so Ceci, ti vengo incontro, ci troveremo in aeroporto’, e lei mi ha detto: ‘Sto bene, ti voglio bene, ci vediamo presto. Era la voce di Ceci di sempre. Diversa da quella che avevo sentito quando ha chiamato dal carcere. Poi è stato come se avessimo avuto fretta di chiudere la telefonata».

Pubblicità Federproprietà Napoli

«Se avevo sentore dell’imminente liberazione? Sì, forte ieri – ha aggiunto – Con Daniele eravamo in casa insieme e ho detto: siamo sotto i ferri non più in terapia. Io sento questo. E dopo un po’ eravamo insieme per programmare il prossimo pacco per Cecilia. Eravamo pronti e il pacco dovevamo farlo ieri ma ci siamo guardati e abbiano detto: ma lo facciamo? Abbiamo detto no, è inutile. Ci basavano solo su sensazioni ma la certezza era forte».

Setaro

Altri servizi

Accusati di estorsione ai danni di un imprenditore: il gup li proscioglie

In 2 a giudizio e altri 7 già condannati in abbreviato Erano accusati di avere commissionato alla camorra un’estorsione ai danni di un imprenditore nell’ambito...

Ex Ilva, dal governo intervento da 200 milioni per la continuità produttiva

Sul tavolo il nodo della cassa integrazione Sarebbe di 200 milioni di euro, secondo quanto si apprende, la nuova provvista finanziaria sulla quale il ministero...

Ultime notizie

Insegue i malviventi dopo una rapina: brigadiere ucciso a colpi d’arma da fuoco

Carlo Legrottaglie era prossimo alla pensione Un brigadiere dei carabinieri, Carlo Legrottaglie, 59 anni, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco all’alba di oggi...

Elly Schlein, la prestigiatrice del flop: «Il referendum? Ci vediamo alle politiche»

Trasforma il disastro in un successo. E nel Pd si affilano i coltelli Signore e signori, accorrete al teatro delle meraviglie di Elly Schlein, dove...

Terzo mandato, il centrodestra discute: Forza Italia contraria, la Lega insiste

Confronto sul futuro dei governatori. Meloni ascolta le posizioni Sale la sfida interna alla maggioranza sul terzo mandato. Antonio Tajani evoca Hitler e Mussolini, «anche...