Napoli, Manfredi alle prese col rimpasto: 4 assessori rischiano il «posto»

di Alessandra Mossa

In quota Pd i consiglieri Acampora ed Esposito sperano

È arrivato il momento tanto atteso. Il rimpasto ci sarà. Ha aspettato di essere eletto presidente Anci prima di riformare la squadra, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. «Dopo Natale metteremo mano alle deleghe», affermano da palazzo San Giacomo. Da gennaio si cambia rotta, a cominciare dell’assegnazione di un assessorato al PD. Serve un sostituto di Paolo Mancuso, dimesso ormai il 17 gennaio del 2022, due anni fa. È stato assessore all’ambiente e ai rifiuti.

Il nome che emerge già da qualche mese, che potrebbe sostituire Mancuso e restituire ai dem quello che gli spetta, è quello del consigliere, attuale capogruppo in consiglio comunale del Pd, Gennaro Acampora, sempre molto presente sul territorio, con attenzione particolare su Capodimonte. Dopo le dimissioni di Mancuso però la delega all’ambiente e ai rifiuti è stata già assegnata all’assessore Vincenzo Santagada, che non ha intenzione di tirarsi indietro.

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Al Pd non interessa cambiare le carte in tavola in questo senso, ma è ancora scoperta la delega alla cultura, trattenuta dal sindaco. Una delega che, con il lavoro svolto su Capodimonte e la raccolta delle 600 firme per chiedere le dimissioni del direttore del museo Eike Schmidt (richiesta non accolta), potrebbe rappresentare la chiusura di un ciclo per Gennaro Acampora. Per quanto quest’ultimo sia il nome più ricorrente per l’assessorato che spetta al PD, ci sono ampie possibilità che ci siano ulteriori modifiche e sostituzioni. I dem sono interessati anche alla sicurezza.

Gli assessori a rischio

Voci nel palazzo del primo cittadino rincorrono il nome del consigliere Pasquale Esposito, attualmente presidente della commissione sicurezza, legalità e polizia municipale. Non è da escludere che le ultime divergenze all’interno della maggioranza possano far rimescolare le carte ed escludere qualche deluchiano per riaffermare il numero di una maggioranza più compatta. Possibile, quindi, che la scelta possa ricadere proprio sull’assessore alla sicurezza Antonio De Iesu.

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Non è a rischio Chiara Marciani, assessora alle politiche giovanili, ormai completamente distante da De Luca e vicina a Manfredi. Potrebbe essere messo in discussione, invece, il lavoro dell’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta che nell’ultimo anno è stato alle prese con il ritardo del piano di rilancio delle aziende partecipate, ma non solo. Il varo della «Napoli Patrimonio». Due problemi che andavano risolti in quanto risorse essenziali per il «Patto su Napoli», su cui si è basata gran parte della propaganda dell’amministrazione Manfredi, quindi fondamentale per il sindaco di Napoli.

A rischio anche l’assessora alla Scuola, Maura Striano, ritenuta competente, ma poco decisa e l’assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese, molto attento, ma troppo individualista. In questo scenario si riafferma la figura dell’assessora al Turismo Teresa Armato che ormai pare svolga una funzione di vicesindaco politico, attenta agli interessi dei dem, soprattutto dopo l’appoggio da parte della segretaria nazionale Elly Schlein alla candidatura e all’elezione di Gaetano Manfredi come presidente Anci.

Il discorso in Consiglio Comunale

In Consiglio Comunale, dopo l’elezione a presidente Anci, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha tenuto un discorso che probabilmente voleva essere un messaggio rivolto a coloro che lo hanno sempre supportato. «La mia elezione a presidente Anci – ha affermato Manfredi – non è l’elezione della mia persona, ma è l’elezione del sindaco di Napoli che è espressione di questo consiglio comunale, di questa amministrazione, della città ed è anche un riconoscimento all’attività amministrativa che stiamo portando avanti, all’impegno della città, alla crescita e al miglioramento di Napoli».

«Mi sento responsabile e noi tutti dobbiamo sentirci responsabili con questo nuovo incarico per rendere Napoli sempre più competitiva e sempre più capace di confrontarsi non solo con tutte le città italiane, ma con tutte le realtà internazionali. La mia elezione è stata soprattutto un riconoscimento alla città, per questo dobbiamo impegnarci ancora di più e lavorare ancora di più», ha concluso.

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