Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato a Barra

di Fabio Maresca

Si discuterà di legalità e dell’emergenza criminalità sul territorio

Giovedì 14 novembre, alle ore 12, l’istituto comprensivo Rodinò in via Mastellone a Barra, quartiere alla periferia orientale di Napoli, ospiterà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato e presieduto dal prefetto di Napoli Michele di Bari per affrontare il tema della legalità e dell’emergenza criminalità sul territorio. La riunione è stata fortemente voluta per dare un segnale deciso e chiaro della presenza e dell’interesse dello Stato verso un territorio e verso realtà imprenditoriali che da anni chiedono azioni più incisive di controllo del quartiere e dell’area est di Napoli.

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Un “Decreto Barra”

Al tavolo ci sarà anche l’imprenditore Gianni Forte, promotore a inizio anno della marcia della legalità a Barra alla quale presero parte numerosi esponenti politici, del mondo della Giustizia e delle forze dell’ordine. «A Barra occorre un “modello Caivano”, qui abbiamo bisogno di un “Decreto Barra” – commenta Gianni Forte -. Questo quartiere è stritolato da problematiche sociali, culturali e di criminalità che soffocano lo sviluppo e trascinano nell’abisso di condotte delinquenziali i giovani che vivono in contesti difficili. Non va dimenticato che due giovanissimi di Barra, che peraltro si conoscevano, sono i responsabili di due omicidi che nell’ultimo mese hanno scosso Napoli, mi riferisco agli omicidi di Francesco Pio Maimone, 18 anni, e Santo Romano, 19 anni».

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La riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha, dunque, anche un chiaro valore simbolico. «Ringrazio il prefetto per l’attenzione e la sensibilità dimostrata verso il nostro quartiere sin dal giorno dal suo insediamento – prosegue Forte -. La sua vicinanza, anche fisica, in occasione delle rapine che ho subìto nelle mie attività sono la testimonianza di un impegno concreto che adesso si cristallizza nel Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica». Forte lancia quindi un appello alla società civile: «Qualcosa si sta muovendo, ci sono pezzi di istituzioni, come il prefetto, che ascoltano la nostra voce caduta per troppo tempo nel vuoto. Questo è il momento di armarsi di coraggio, di unire le forze e inizia a gettare le basi per un nuovo quartiere», conclude Forte.

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