Adolfo Greco: favoriva il clan dei Casalesi nella distribuzione di generi alimentari

Avrebbe indotto la Parmalat spa a revocare la concessione per la distribuzione dei suoi prodotti nel Casertano

L’imprenditore 74enne Adolfo Greco – a cui oggi il Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato 2,7 milioni di euro – avrebbe fornito supporto alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi inducendo la Parmalat spa a revocare la concessione per la distribuzione dei suoi prodotti nel Casertano affidata alla Euromilk srl a vantaggio della Santa Maria scarl, sempre riconducibile a quella fazione della federazione malavitosa casalese, come sancito il 3 marzo 2020 dalla Cassazione.

La Euromilk srl era una società confiscata in quanto riconducibile alla famiglia di Beatrice Zagaria, sorella del superboss Michele Zagaria, detto «capa storta», in particolare a Raffaele, Filippo, Nicola e Mario Francesco Capalbo, ritenuti – in particolare Filippo – ai vertici della fazione di «capa storta».

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L’ingente somma di denaro – poco più di 2,7 milioni di euro, oggi sequestrata – venne individuata grazie a una termocamera nel dicembre 2018 durante una perquisizione a casa di Greco: gli oggetti preziosi e i soldi (suddivisi in pacchetti, alcune contrassegnate con dei post-it su cui erano stata annotata la cifra e il nome «Crispino») si trovavano in un’intercapedine ricavata tra un muro e un armadio in legno.

Per la seconda sezione penale misure di prevenzione del tribunale di Napoli (presidente Vincenzo Lomonte, giudice relatore Mariarosaria Orditura, giudice Marcella Suma) la somma «deve ritenersi provento, in parte, delle attività illecite alle quali Adolfo Greco è stato dedito quale concorrente esterno al clan dei Casalesi, e per un più esteso segmento cronologico… ad attività di evasione fiscale come peraltro… confessato in sede di interrogatorio».

Setaro

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