Napoli, 15 colpi di kalashnikov contro l’abitazione del ras Casaburi

Un commando in scooter in azione la scorsa notte in corso Secondigliano: sull’asfalto recuperati i colpi di un’arma automatica

La camorra torna a farsi sentire a Secondigliano, dove l’ennesima «stesa» che ha avuto come obiettivo colpito il ras Gennaro Casaburi, figura di spicco e cognato di uno dei fratelli Rispoli. La scorsa notte, infatti, alcuni sconosciuti hanno esploso non meno di dieci colpi di arma da fuoco sotto l’abitazione dove Casaburi vive con la sua famiglia.

Gli aggressori, probabilmente in sella a scooter, hanno seminato il panico sparando numerosi colpi, lasciando dietro di sé una scena di crimine che ha subito attirato l’attenzione delle autorità. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i poliziotti del commissariato Secondigliano insieme ai colleghi della scientifica, che hanno effettuato i rilievi del caso. Dai primi accertamenti, il numero di bossoli recuperati sull’asfalto fa pensare che il commando possa aver utilizzato un’arma automatica, forse un kalashnikov.

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Le telecamere di sorveglianza

Per ricostruire l’accaduto, saranno fondamentali le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. L’incursione è avvenuta in Corso Secondigliano, all’altezza del civico 75, nel cuore del quartiere, un’area caratterizzata dalla presenza di numerose attività commerciali. Gli investigatori non escludono nessuna pista, anche se la matrice camorristica del raid appare evidente.

Il conflitto tra clan

Secondo una teoria ancora in fase di verifica, l’episodio potrebbe essere legato allo scontro che, nei mesi scorsi, ha visto Casaburi contrapporsi alla famiglia Maione, anch’essa nota agli investigatori e attiva nella zona del Perrone. Le tensioni tra i due gruppi sarebbero nate da una banale lite tra Casaburi e Vincenzo Maione, all’epoca considerato una promessa emergente della mala secondiglianese. Il dissapore avrebbe avuto origine durante un controllo della Polizia di Stato, quando Maione, fermato mentre cambiava una gomma forata, avrebbe inveito contro gli agenti, comportamento che Casaburi, presente casualmente alla scena, non avrebbe tollerato, intervenendo per rimproverarlo. Questo intervento, mosso più dalla preoccupazione di eventuali ripercussioni sugli affari che da un senso di legalità, avrebbe spinto Maione a vendicarsi.

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Lo scontro

Nel dicembre del 2020, Casaburi subì un agguato da parte di un commando di quattro persone, tra cui lo stesso Maione, rimanendo gravemente ferito agli arti inferiori. Nonostante l’arresto dei responsabili, la faida familiare non si placò. Successivamente, Casaburi avrebbe minacciato i familiari di Maione sotto la loro abitazione, episodio immortalato in un video che circolò online, portando all’arresto di Casaburi e alla sua condanna agli arresti domiciliari. L’ultimo raid armato contro la sua abitazione sembra essere l’ennesimo capitolo di questa storia di violenza.

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