Dopo l’omicidio Maimone lo scontro virtuale sui social: «non fatevi trovare voi di Barra»

Su Facebook e su Tik-Tok le schermaglie tra i due gruppi

«Mergellina zona rossa per tutti voi di Barra», «non fatevi trovare voi di Barra… vi tagliano la testa» e anche post con frasi auto esaltatorie corredate con la foto di Al Pacino mentre interpreta Scarface. È proseguita a colpi di post, su Facebook e su Tik-Tok, lo scontro che la notte del 20 marzo 2023 è culminato, a Napoli, con l’omicidio di un innocente, Francesco Pio Maimone (la cui famiglia è difesa dall’avvocato Sergio Pisani), il giovane aspirante pizzaiolo raggiunto al petto da un colpo di pistola esploso durante una rissa a cui era estraneo scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe griffate.

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A spiegarlo, oggi, al processo che vede alla sbarra il presunto assassino, il ventenne Francesco Pio Valda, e un gruppo di suoi parenti e amici, sono stati gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli che, coordinati dalla Dda (pm Antonella Fratello) si sono occupati dell’analisi dei video raccolti dai sistemi di video sorveglianza acquisiti a Mergellina, luogo dove avvenne l’omicidio.

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Il web patrolling

Gli accertamenti hanno contemplato anche il cosiddetto web patrolling grazie al quale sono emerse le schermaglie tra i due gruppi di giovani che quella tragica notte si sono fronteggiati sul lungomare del capoluogo partenopeo. Lo scontro virtuale vede fronteggiarsi il gruppo riconducibile alle famiglie Valda e Aprea e i ragazzi provenienti dal rione Traiano e dal quartiere Soccavo. I post, secondo quanto emerso dalle indagini, sono stati pubblicati quasi esclusivamente da profili anonimi subito dopo l’omicidio e anche dopo l’arresto del presunto responsabile, rintracciato insieme con un presunto complice, Pasquale Sainz, in un’abitazione di Ponticelli di proprietà dello zio di quest’ultimo.

Nei post pubblicati sui social dopo l’arresto di Francesco Pio Valda sono in molti a manifestargli solidarietà e, in alcuni messaggi, emerge anche l’indifferenza nei confronti dell’eventualità di una condanna alla massima pena: «brindiamo all’ergastolo».

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L’udienza di oggi, nell’aula 115 del Nuovo Palazzo di Giustizia è stata caratterizzata dall’esame degli investigatori e dei video che hanno consentito di ricostruire l’intera vicenda: dall’origine della rissa, all’omicidio e alla fuga del presunto responsabile aiutato dai suoi amici. Nei video, inoltre, Francesco Pio Valda, viene immortalato mentre si allontana tenendo il braccio teso verso il basso, come se avesse qualcosa tra le mani, che poi consegna a una delle donne che lo carico in auto, un oggetto che poi, sempre secondo quanto emerge dalle immagini, viene riposto nella vettura, una Fiat 500.

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