Castellammare, D’Apuzzo: «Sgomberi al Savorito, bomba sociale figlia del centrosinistra»

Il candidato sindaco: «Serve fondo di solidarietà per le famiglie rimaste senza casa»

«Ci ritroviamo queste e altre criticità a causa della cattiva gestione del centrosinistra che in 40 anni ha governato per oltre 26 anni. Ma siamo il partito del fare e lavoreremo per trovare soluzione. Nel breve termine, ad esempio, si potrebbe pensare a un fondo di solidarietà per queste famiglie al fine di trovare immobili in cui sistemarli a prezzi calmierati. Come ho detto lavoreremo per trovare soluzioni ma non ne siamo responsabili». Lo ha detto il candidato sindaco del centrodestra, l’avvocato Mario D’Apuzzo

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Gli sgomberi, preceduti dalle proteste «ci dicono che bisogna intervenire senza essere precipitosi e quindi programmando ogni passaggio per evitare nuove situazioni di degrado che metterebbero a rischio anche l’ordine pubblico».

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Abusivi di serie A e B

«La follia della mancata programmazione ha creato abusivi di serie A e abusivi di serie B – ha aggiunto – Siamo vicini alle famiglie coinvolte e ci impegniamo a seguire passo passo il progetto di rigenerazione del Savorito, tutelando le famiglie che occupano lecitamente gli alloggi e trovando loro una sistemazione per la tutta la durata dei lavori, ma non possiamo non considerare anche il dramma di chi ha sì occupato sine titulo gli edifici, ma va comunque indirizzato. Il compito delle istituzioni è trovare soluzioni agendo secondo la legge».

«Non bisogna dimenticare – chiarisce D’Apuzzo – che il centrodestra si è fatto carico di una grande operazione di trasparenza e legalità eseguendo il primo censimento della storia nel quartiere Savorito. Sono emerse situazioni limite che vanno analizzate con cura non dimenticando mai che ci sono in ballo famiglie con bambini».

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«Coloro che avevano illecitamente occupato le case del rione hanno avuto la possibilità di regolarizzare la loro posizione. – spiega il candidato di centrodestra – Le nove famiglie che invece avevano occupato una scuola non hanno potuto sistemare la loro posizione dal momento che la destinazione di quei locali non è l’uso abitativo. E finora le istituzioni non hanno considerato di risolvere la situazione. Si è arrivati così a questo drammatico momento: gli sgomberi. Per novantasei nuclei familiari fu trovata una soluzione perché avevano occupato locali destinati a uso abitativo, per queste nove famiglie non ci sono state alternative. È un vuoto che spaventa e che non intendiamo far allargare al futuro prossimo del Savorito».

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