Uccide la moglie malata con un colpo di fucile e avvisa il 112

L’uomo ha confessato quanto accaduto

Ha imbracciato il fucile che deteneva legalmente, è entrato in camera ed ha fatto fuoco sulla moglie, stesa a letto, colpendola al volto ed uccidendola all’istante. Questo il dramma che si è consumato ieri mattina attorno alle 8,30 in via Marx, strada alla prima periferia di Parma. La vittima si chiamava Silvana Bagatti, aveva 76 anni. A fare fuoco il marito, Giorgio Miodini, anche lui 76enne. È stato lui, dopo aver sparato, a chiamare le forze dell’ordine e a confessare quanto era successo. Carabinieri e polizia, giunti sul posto assieme ai mezzi del 118, lo hanno trovato così in casa, accanto alla moglie, e lo hanno arrestato.

Sul luogo dell’omicidio anche gli agenti della polizia scientifica ed il pm Paola Dal Monte. Silvana Bagatti era malata da circa vent’anni e soffriva di gravi crisi depressive. Ad accudirla ci aveva sempre pensato il marito, la coppia non aveva infatti figli, e Giorgio Miodini, negli ultimi tempi, aveva manifestato ai parenti e ad alcuni vicini di sentirsi molto stanco, «di cominciare ad avere dei cedimenti». Da qui, forse, il terribile gesto che non si esclude potesse anche prevedere il successivo suicidio.

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I giorni precedenti

Nei giorni scorsi, a dimostrazione di come forse la tragedia fosse stata pianificata da tempo, la donna aveva lasciato il numero di telefono di una vicina ad alcuni parenti «nel caso fosse successo qualcosa». Ad un altro vicino Miodini aveva invece confessato di essere pronto a morire, di non riuscire più ad andare avanti, ma, spiegano i condomini, «nessuno poteva prevedere una cosa così. Lui era una persona tranquilla, mite, sempre attento alla moglie. Viveva praticamente per lei».

Stesse parole pronunciate ai giornalisti anche da un nipote della coppia: «Erano anni che i miei zii andavano avanti così per la malattia di lei. Nell’ultimo periodo lui si era un po’ lamentano ma mai potevo pensare che potesse succedere una cosa del genere». Ora spetterà agli inquirenti il compito di capire per quale motivo la situazione fosse precipitata così tanto da portare a questo tragico epilogo.

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Insieme da quasi mezzo secolo

Silvana Bagatti e Giorgio Miodini erano spostati da 45 anni. Originari della montagna parmense vivevano da molti anni a Parma in quella casa del quartiere Sidoli. Lui, tassista in pensione, si occupava giorno e notte della moglie che, malata da circa venti anni, passava molto tempo a letto a causa delle crisi depressive. Era lui ad uscire di casa per fare la spesa e svolgere tutte le commissioni.

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