Fondi Fsc, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di Fitto e «boccia» De Luca

Il governatore: «Anticipare data udienza»

Il Consiglio di Stato, in data odierna, ha sospeso con ordinanza n. 1325/2024 gli effetti della sentenza del Tar Campania con la quale aveva accolto il ricorso della Regione Campania relativo all’Accordo per la Coesione da definire con la Presidenza del Consiglio. In particolare, il Consiglio di Stato ha ritenuto corretto l’operato del Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio per quanto riguarda l’istruttoria in corso fissando l’udienza di merito per il prossimo 13 giugno.

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Ciò significa che non vi è stato alcun inadempimento da parte del Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud, e che pertanto non vi sono mai stati i presupposti per ipotizzare la nomina di un commissario ad acta, che lo stesso TAR Campania aveva peraltro indicato come meramente eventuale.

Il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, ha così commentato: «Prendo atto positivamente di quest’ordinanza. Per quanto ci riguarda, il Governo proseguirà nelle interlocuzioni necessarie a definire l’Accordo per la coesione con la Regione Campania, confermando un approccio pienamente collaborativo che ha già portato alla sottoscrizione di 17 Accordi e all’avanzamento nella definizione dei restanti 4».

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De Luca: celere definizione

«Il Consiglio di Stato ha sospeso termini dopo i quali si doveva nominare il commissario ad acta ma ha detto ‘celere definizione’ per l’accordo sui fondi di coesione per la Campania». Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dedica spazio nella sua diretta del venerdì. «Noi siamo pronti come sempre al massimo della collaborazione e ci auguriamo che si addivenga a una rapida definizione dell’accordo – aggiunge il ‘governatore’ – il Consiglio di Stato ha fissato l’udienza pubblica nel merito il 13 giugno prossimo. Noi ci prepariamo a chiedere un’anticipazione di questa data. Chiediamo sia anticipata perlomeno di un mese perché per fare la programmazione culturale se arriviamo a giugno i tempi non ci sono più»

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