Protesta contro la Nato, i manifestanti anche contro Manfredi: venduto agli USA

La nota: «Inaccettabile un tale dispositivo messo in atto contro chi denuncia a gran voce la barbarie della guerra»

«Via la Nato dall’Italia, via l’Italia dalla Nato» questo lo slogan urlato da un centinaio di attivisti durante il corteo di protesta partito lunedì pomeriggio dalle sedi universitarie del centro antico con l’obiettivo di arrivare il più possibile in prossimità del teatro San Carlo di Napoli dove nel frattempo all’interno stava tenendosi il concerto di gala per l’anniversario dei 75anni di fondazione della Nato.

I manifestanti dopo un breve corteo si sono asserragliati in via Toledo sullo snodo a ridosso di piazza Trieste e Trento; non sono mancati momenti di tensione con violenti scontri corpo a corpo contro la polizia durante i quali i sono stati accesi razzi e fumogeni; tutto è iniziato con il lancio di alcuni oggetti verso le forze dell’ordine che avevano creato un cordone di blocco all’altezza di via Carlo De Cesare; durante gli scontri alcuni giovani hanno riportato ferite per fortuna lievi.

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A monte della protesta non solo lo stato di apparente indifferenza dell’Italia verso la questione medio orientale ma anche i finanziamenti della guerra tra Russia e Ucraina e gli 8mld spesi per l’acquisto di carrarmati tedeschi LeopardA28.

Nella nota letta dal portavoce degli attivisti tante le accuse dirette all’attuale Governo considerato suddito dell’America; contestatissimo Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli reo, secondo i manifestanti di essersi «venduto» agli Stati Uniti d’America, permettendo che al Teatro San Carlo di Napoli si tenesse il concerto di gala per le celebrazioni della NATO.

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«Inaccettabile – si legge ancora nella nota – che un tale dispositivo messo in atto contro chi denuncia a gran voce la barbarie della guerra e la complicità della Nato e dei nostri governi con il genocidio perpetrato dallo Stato di Israele. Mentre a Gaza si muore, a Napoli si spaccano le teste di coloro che osano disturbare gli alti ufficiali chiusi a festeggiare nei teatri», concludono i manifestanti.

Che il clima fosse stato rovente si era percepito già a metà pomeriggio; l’intera zona adiacente al Teatro San Carlo è stata subito blindata da diverse centinaia tra polizia, carabinieri e finanzieri che con i mezzi pesanti hanno chiuso in una morsa tutta l’area, mentre all’interno della struttura sono state sguinzagliate le unità cinofile gli artificieri per scongiurare il rischio di attentati. La scena era surreale, mentre si scatenava una guerriglia senza quartiere all’esterno del Teatro di San Carlo sfilavano come in una favola, i massimi graduati delle forze N.A.T.O. che in alta uniforme prendevano parte alla manifestazione canora ignari di ciò che stava succedendo a pochissimi metri.

Il preludio di ciò che sarebbe stato lo si era appreso già il giorno prima al termine della rappresentazione «La Gioconda» dove un gruppo di gli attivisti del Laboratorio Insurgencia ha calato uno striscione molto forte; la scritta diceva ‘Fuori la Nato da Napoli’.

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