Il boss e il bunker anti intercettazioni foderato di alluminio

Lo scantinato illuminato da una torcia per i suoi summit di camorra

Si era fatto realizzare uno scantinato foderato di alluminio e illuminato da una torcia per dove tenere i suoi incontri di camorra il boss detenuto Francesco Pezzella, 64 anni tra qualche giorno (è nato il 21 febbraio), che figura tra i 13 destinatari (11 in carcere, due divieti di dimora in Campania) emessi dal gip di Napoli Antonino Santoro su richiesta della DDA. Pezzella, secondo i collaboratori di giustizia, comandava e comanda nonostante sia in cella, secondo quanto hanno riferito i collaboratori di giustizia.

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E per farlo usa solo uomini fidati. Il quasi 64enne, secondo gli inquirenti, gestiva e gestisce le attività illecite in diversi comuni del Napoletano (Cardito, Carditello, Frattaminore, Frattamaggiore, Caivano e zone limitrofe) attraverso i suoi «capi zona», tra cui figura Pasquale Landolfo, in particolare il racket delle estorsioni, mentre la famiglia Ciccarelli gestiva, invece, lo spaccio della droga nel Parco Verde di Caivano.

Oltre che per Pezzella la misura cautelare del carcere è stata emessa anche per Pasquale Landolfo, 41 anni; Pasquale Pezzella, 64 anni; Pasquale Lucaioli, 33 anni; Pasquale Battista, 37 anni; Maurizio Parolisi, 47 anni; Giovanni e Ciro Ciccarelli, 52 e 29 anni; Mario Pellino, 55 anni; Michele Leodato, 54 anni; Gennaro Ercolanese, 26 anni e Massimo Landolfo, 20 anni. Divieto di dimora invece per Carmela Cimmino, 60 anni e Carmela Landolfo, 22 anni.

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