Manovra alla Camera, parte il rush finale per l’approvazione. Maggioranza compatta: Giorgetti blindato

Fari puntati anche sul Milleproroghe

Caso chiuso sul Mes: nella maggioranza e nel governo si guarda avanti, oggi Giancarlo Giorgetti sarà presente ai lavori in Commissione sulla legge di bilancio ma l’obiettivo è evitare il probabile assalto delle forze dell’opposizione dopo il no alla ratifica del trattato dell’Italia decretato con il voto di Lega e Fdi (e l’astensione di Forza Italia e di Noi moderati). All’interno del governo e della maggioranza c’è chi, dietro le quinte, non nasconde la sorpresa riguardo alle dichiarazioni del ministro dell’Economia che ha pubblicamente riferito che avrebbe preso una decisione diversa.

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E c’è anche chi avrebbe preferito una cautela ulteriore sulla posizione dell’Italia riguardo al patto di stabilità dopo l’intesa siglata con Francia e Germania. Ma la posizione di Giorgetti non è assolutamente in discussione, il ‘refrain’. Insomma, le forze politiche che sostengono l’esecutivo ribadiranno la piena fiducia nel titolare di via XX Settembre.

A Montecitorio oggi parte il rush finale sulla legge di bilancio. In Commissione si comincerà a votare nel pomeriggio, l’obiettivo è chiudere con il semaforo verde dell’Aula della Camera per le ore 19 circa di venerdì.

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L’accordo sui tempi tra maggioranza e opposizione ha evitato il ricorso del governo alla fiducia ma non mancheranno le polemiche con i partiti delle opposizioni che cercheranno di incalzare il ministro dell’Economia proprio sul Mes e di alzare il tiro sulla manovra.

Foti: «Basta con le bugie»

«Basta con le bugie. La legge di bilancio del governo taglia 14 miliardi di tasse a lavoratori e famiglie e destina 8 miliardi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e della sanità pubblica», dice il capogruppo di Fdi alla Camera Foti. «Il Parlamento farà le sue scelte ribadendo la piena e convinta fiducia al governo ed al ministro dell’Economia Giorgetti. Alle opposizioni resterà soltanto qualche urlo condito da proposte che manderebbero a rotoli i conti dello Stato», sottolinea il presidente dei senatori di Forza Italia Gasparri.

I fari sono puntati anche sul Milleproroghe che approda sul tavolo del Consiglio dei ministri di domani, con il partito azzurro che insiste nel chiedere un’apertura del governo sul superbonus. Nello stesso giorno è prevista la conferenza stampa di fine anno della premier Meloni che rivendicherà le scelte del governo.

Le polemiche sul Mes

Per quanto riguarda il Mes occorrerà capire le conseguenze del voto del Parlamento a Bruxelles. «Un Mes senza di noi? Magari ci ridanno indietro i quindici miliardi…», osserva un esponente del partito di via Bellerio. Mentre nel Movimento 5 stelle negano che nei giorni scorsi ci sia stata una telefonata a Luigi Di Maio sul dossier dopo il fax mostrato in Aula dal presidente del Consiglio che ha accusato Conte di aver dato l’ok alla riforma del Mes nel gennaio 2021. «Il lavoro sul dossier Mes è stato portato avanti – hanno sottolineato fonti pentastellate – alla luce del sole».

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