La sparatoria in cui rimase ferita una bambina di 10 anni
Il 23 maggio scorso, a Sant’Anastasia, ci furono attimi di terrore e di panico quando due persone a bordo di una moto iniziarono a sparare all’improvviso in via D’Auria. A poca distanza da una gelateria. Misero in atto una stesa che si poteva trasformare in una tragedia. I colpi di mitra colpirono alla testa una bambina di soli 10 anni che era in compagnia del padre, della madre e del fratellino.
La piccola rischiò la vita e uscì dall’ospedale solo una settimana dopo. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, grazie anche a video e testimonianze, ad agire furono due persone: un 17enne e un 18enne, Emanuele Civita. E avrebbero agito con premeditazione e in stile mafioso. Lo riporta un articolo di Leandro Del Gaudio su «il Mattino». Una stesa per imporre la loro «forza» senza badare alle conseguenze, a quello che sarebbe potuto capitare visto che c’era in atto anche una festa di bambini.
Le indagini hanno consentito al pm di chiedere il processo immediato nei confronti del minorenne che avrebbe esploso i colpi, accusato di tentato omicidio e detenzione di armi da fuoco aggravati dal fine mafioso. La Procura per i minorenni, di conseguenza, ha deciso di premere sull’acceleratore fissando la prima udienza per l’8 febbraio prossimo. Secondo il pm, poteva essere una strage: «Strada densamente popolata, centro storico, tante famiglie in circolazione». Sull’altro indagato, essendo maggiorenne, è al lavoro la Procura di Nola.
La serata di terrore della famiglia a Sant’Anastasia
La famiglia, residente al confine tra Pollena Trocchia e Volla, si era recata nella vicina Sant’Anastasia per cenare insieme a degli amici. Poi si era fermata in uno dei bar più noti e frequentati della zona per un gelato, dove era in corso anche una festa di bambini. Ma non ne ha avuto il tempo.
Appena fuori dal bar, i tre sono stati raggiunti dai proiettili impazziti, che hanno colpito la bambina alla testa, la mamma di 35 anni all’addome e il papà 43enne ad una mano. Provvidenziale fu la corsa all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dove la piccola fu stata sottoposta a due interventi chirurgici per l’estrazione dell’ogiva. La mamma, invece, ebbe una ferita superficiale all’addome e fu ricoverata al Cardarelli di Napoli.
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