Cellulare e favori a un recluso: indagata la Garante dei detenuti di Caserta

Sequestrati i dispositivi elettronici della Belcuore

Nella sua qualità di garante dei detenuti della provincia di Caserta avrebbe favorito in modo non lecito un detenuto del carcere di Santa Maria Capua Vetere, procurandogli un cellulare intestato a un’altra persona. Non solo. Si sarebbe anche adoperata per fargli avere una relazione di servizio positiva, ricevendo in cambio un paio di scarpe dalla sorella del recluso, titolare di una boutique. Sono alcuni dei fatti contestati dalla Procura Santa Maria Capua Vetere a Emanuela Belcuore, garante dei detenuti nel Casertano, alla quale sono stati sequestrati i dispositivi elettronici per riscontrare le accuse.

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Accuse, quelle mosse dagli inquirenti a Emanuela Belcuore, basate anche su annotazioni di servizio della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, struttura nota per le violenze ai danni dei detenuti commesse dagli agenti penitenziari il 6 aprile 2020. Proprio per questi fatti è in corso un maxi-processo con 105 imputati nell’aula bunker annessa al carcere. Tra le contestazioni alla garante, da verificare, anche quella di aver avvisato il detenuto di un’imminente perquisizione al fine di sbarazzarsi del cellulare che la garante gli aveva procurato.

L’avvocato: Confidando pienamente nella magistratura, ha inteso dimettersi dall’incarico

«La dottoressa Belcuore Emanuela è profondamente colpita per l’indagine che l’ha travolta, svolta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere». Lo afferma in una nota l’avvocato Mariagiorgia de Gennaro che aggiuge: «Confidando pienamente nella magistratura, ha inteso nell’immediatezza della comunicazione dell’indagine in corso, dimettersi dall’incarico di Garante dei Diritti delle Persone Detenute per la Provincia di Caserta, ruolo svolto dal giugno 2020 con passione e determinazione nell’interesse di tutti i detenuti attraverso il costante contatto presso le carceri del Casertano e mostrando sempre disponibilità e prodigandosi per le preoccupazioni dei familiari».

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«La dottoresa Belcuore, del resto, nei tre anni di mandato, ha portato avanti molte battaglie per risolvere le criticità rilevate nei contesti carcerari e, non da ultimo, si è battuta nel contrasto alla presenza della droga nelle carceri attraverso una denuncia nel dicembre 2022 resa nota con la pubblicazione di un’intervista rilasciata nel mese di maggio 2023. Pertanto, seppur sconvolta, è pienamente fiduciosa che riuscirà a delinearsi nel corso delle indagini quanto realmente accaduto rispetto alle imputazioni contestate e alle alterate notizie riportate da alcuni mass media», conclude.

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