La presidente del Consiglio: «La nostra forza in questa vicenda sia l’unità e la compattezza»
«Francamente mi è sembrato più inopportuno l’invito (di Macron a Parigi, ndr.) a Volodymyr Zelensky di ieri, perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia l’unità e la compattezza. Io capisco il fatto di privilegiare le proprie opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti nei quali privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa. E questo mi pare che fosse uno di quei casi». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles, a chi le chiede se abbia giudicato inopportuna la missione a Washington dei ministri francese e tedesco, Bruno Le Maire e Robert Habeck, negli Usa per parlare delle conseguenze dell’Inflation Reduction Act.
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«L’Italia continua ad essere pienamente impegnata» a fianco dell’Ucraina. «La nostra contribuzione è a 360 gradi, perché siamo consapevoli di come, oltre al tema del rispetto del diritto internazionale, del valore della libertà e della sovranità di una nazione, il conflitto ucraino ci coinvolge tutti direttamente e credo che il modo migliore per costruire una opzione di pace e di dialogo sia mantenere le forze in campo su un piano di equilibrio. Il sostegno all’Ucraina a 360 gradi è anche il modo migliore per arrivare ad una possibile trattativa», aggiunge Meloni. «In ogni caso l’Italia continuerà a sostenere» l’Ucraina e «intende essere protagonista nella futura possibile ricostruzione del Paese», conclude.
La replica di Parigi
«Ho voluto ricevere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con il cancelliere Olaf Scholz. Era il nostro ruolo: la Germania e la Francia hanno un ruolo particolare da otto anni su questa questione, abbiamo portato avanti un processo» ha affermato presidente francese Emmanuel Macron rispondendo alle critiche formulate dalla presidente del Consiglio Meloni.
«Spetta al presidente Zelensky – continua – valutare i formati che sceglie: ci sono formati per categorie, per gruppi…quello che importa è essere efficaci, per avere una strategia per una pace duratura, che rispetti i diritti e le frontiere dell’Ucraina, che sia rispettosa della giustizia , tenuto conto dei crimini commessi, e che permetta di costruire un quadro di sicurezza per l’Europa. E’ solo questo – conclude – l’obiettivo che dobbiamo perseguire».
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