Governo, Sangiuliano: «Palazzo Fuga può essere polmone culturale di Napoli»

Il ministro della Cultura: «Milioni di opere d’arte nei depositi. Sdoppiare grandi musei»

«L’idea che ho messo anche nelle linee programmatiche del ministero che ho presentato alle Commissioni Cultura riunite di Camera e Senato è quella di poter sdoppiare alcuni grandi musei che fanno parte dell’immaginario italiano». Lo afferma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine di un sopralluogo a Palazzo Fuga a Napoli, riferendosi «agli Uffizi per il Rinascimento e il Mann per l’archeologia e per il mondo greco romano». «L’Italia – ricorda il ministro – ha 5 milioni di opere d’arte, di cui ne esponiamo soltanto 480mila. Se gli stranieri avessero quello che noi abbiamo nei depositi farebbero faville».

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«Per esempio – dice – ieri il direttore del Mann mi ha mandato anche una sua proposta su alcune collezioni che possono essere allocate qui ma che vi garantisco sono collezioni di livello internazionale, magari le avessero gli americani o i tedeschi». Per Sangiuliano, bisogna «rendere fruibile anche quello che abbiamo all’interno dei depositi».

Il futuro di Palazzo Fuga

Il ministro Sangiuliano ricorda che «abbiamo recuperato le risorse per intervenire su Palazzo Fuga», un edificio che «conosco benissimo perché sono nativo di questo quartiere e ogni volta che sono passato qui davanti, ho guardato questo edificio così grande, così monumentale e mi sono domandato quante potenzialità potesse avere un edificio di questo tipo, che opportunamente ristrutturato, riattivato, può essere un polmone di cultura per Napoli che sta avendo tanta capacità di attrarre turisti che devono, però, incrociare la cultura, la storia, l’identità, il sedimento comunitario di questa città».

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Palazzo Fuga detto anche l'Albergo dei Poveri di Napoli
L’Albergo dei Poveri di Napoli

L’esponente dell’Esecutivo ringrazia il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, con cui ha effettuato il sopralluogo, «che, immediatamente – dice Sangiuliano – mi ha dato disponibilità a lavorare insieme per mettere a punto un progetto ben definito sulla vocazione di questo luogo». «Le risorse, in parte, ci sono e, in parte – sottolinea – mi sono impegnato a recuperarne delle altre, affinché si possa avere un intervento congruo che possa ridare ampio respiro a questo luogo, che può avere molte funzioni».

Intanto, «lunedì – anticipa Sangiuliano – avremo un incontro con i tecnici del ministero, ringrazio anche il direttore La Rocca che mi ha seguito qui questa mattina. E poi con il sindaco e con i tecnici del Comune di Napoli cominceremo a definire. A me piacciono le cose molto rapide, non siamo eterni. Spero che nell’arco di un mese possiamo definire un protocollo col Comune di Napoli e poi partiamo per fare quello che dobbiamo fare».

Il ministro, con i cronisti, chiarisce che Palazzo Fuga «deve essere uno spazio aperto». «Io – aggiunge – ho molta fiducia nei napoletani e nei giovani napoletani. Napoli è una fucina di eccellenze che sono in tutto il mondo. Dove vado vado incrocio miei concittadini che si sono fatti strada con le loro capacità». «Quindi sono convinto che il quartiere si integrerà benissimo con una dimensione di questo tipo», conclude Sangiuliano.

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I progetti per Palazzo Fuga

«Adesso, le nostre idee sono ancora a uno stadio embrionale, non è che abbiamo ancora definito nel dettaglio cosa fare. Ma ci sono venute alcune idee. Per esempio, accordare uno spazio al Mann, il Museo archeologico nazionale, che porto nel cuore perché ci sono nato vicino, portando qui delle collezioni che, al momento, non sono esposte per carenza di spazi» ha detto ancora il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. «Un’idea – aggiunge – potrebbe essere coinvolgere la prestigiosa università Federico II di Napoli perché l’università porta una ricchezza di persone, di giovani, di studenti e quindi può essere sede, non so, di un dipartimento, di una scuola di specializzazione, di una scuola superiore. C’è anche tanto da fare nella formazione post università».

«Penso, ad esempio – prosegue Sangiuliano – a una grande sala di convegni che possa ospitare convegni di livello internazionale. E, poi, una parte della biblioteca nazionale dove io mi sono ispirato a un progetto ben definito che è quello della grande biblioteca nazionale di Parigi che fu voluta da Francois Mitterrand, che oltre a conservare i libri, è uno spazio di vita culturale». «Cioè – specifica il ministro – un luogo con sale multimediali, con sale di proiezioni cinematografiche dove i giovani possano venire per leggere, per studiare, per stare insieme, per confrontarsi. Questo può diventare Palazzo Fuga».

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