Quartieri Spagnoli, quanta storia «sprecata»

Scoperte che potrebbero essere il volano di sviluppo di una piccola comunità insabbiate dal lassismo delle Istituzioni

Napoli, nel cuore dei Quartieri Spagnoli girando l’angolo di vico Rosario di Palazzo troviamo discreta quanto autorevole la chiesa di Sant’Anna di Palazzo detta anche «Sant’Anna Nuova», denominazione attribuitale nel 1958 dopo l’abbattimento dell’antico corpo di fabbrica adiacente ormai fatiscente.

Edificata a metà del 500 durante il vice regno Spagnolo e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, custodisce da oltre mezzo millennio testimonianze e reperti di grande valore storico e artistico; l’imponente organo a mantice e canne di epoca Barocca, l’altare maggiore settecentesco opera del Vaccaro come il grande crocifisso decorato attribuito al pittore Luca Giordano sono solo alcune delle tante preziosità che si possono scorgere tra gli ambienti stanchi di quella che fu l’antica chiesa di Rosario di Palazzo.

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Emozionante è stata la riscoperta della terra santa e delle camere di scolo rinvenute nell’ipogeo posto sotto la navata centrale riportate alla luce nel novembre del 2021 per volontà dell’allora parroco don Salvatore Tosich. I resti umani di antiche sepolture e gli ex voto sono solo parte dei reperti rinvenuti; ma ciò che ha suscitato maggiore clamore sono gli antichi registi parrocchiali custoditi nei secolari stipi lignei. In questi registri scrocchiando la carta grossolana troviamo importanti testimonianze.

Passati al setaccio dai volontari è stato possibile documentare il matrimonio di Eleonora Pimentel Fonseca, rivoluzionaria durante la breve quanto fallimentare Repubblica Partenopea con il nobiluomo Pasquale Tria de Solis oppure il battesimo del pittore Luca Giordano; fatti e testimonianze conosciute solo da poche menti illuminate che tendono a degradarsi nel tempo e che sarebbe doveroso diffondere affinchè la memoria storica possa mantenersi viva per le generazioni che verranno. L’allora parroco, di concerto con le autorità locali avviò un’idea progettuale che coinvolse anche la sovraintendenza, ma al momento tutto è rimasto nell’oblio.

Setaro

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