Si proverà a stabilire un eventuale nesso di causalità tra il crollo e i lavori per la metropolitana
Accertare la dinamica dell’accaduto ed eventuali negligenze, errori di progettazione e, anche, se le avvisaglie antecedenti al collasso del 4 gennaio avevano evidenziato già criticità tali da indurre i responsabili a usare maggiore cautela nei lavori: sono alcuni dei quesiti per i quali la Procura di Napoli ha chiesto risposta ai consulenti incaricati di eseguire un incidente probatorio sul crollo verificatosi nel cimitero napoletano di Poggioreale che fece sprofondare decine e decine di loculi.
La perizia richiesta dagli inquirenti, che ipotizzano il crollo colposo, ha comportato, come atto dovuto, l’iscrizione nel registro degli indagati di una ventina di persone tra le quali figurano la responsabile del procedimento, Serena Riccio, il progettista Francesco Paolo Russo, il direttore dei lavori Filippo Cavuoto e i rappresentanti della società concessionaria Metropolitana di Napoli, il presidente Ennio Cascetta e il direttore tecnico Giovanni Argenziano, insieme con i responsabili delle imprese (Cmv Scarl, Cipa spa, Icop Spa) e i collaudatori.
L’obiettivo è stabilire, e cristallizzare, un eventuale nesso di causalità tra il crollo nel cimitero e i lavori per la realizzazione della metropolitana. Quattro giorni fa è stato anche disposto il dissequestro parziale della zona dove è avvenuto il crollo. Le notifiche agli indagati sono state consegnate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli che, coordinato dalla Procura, sta indagando sull’accaduto.
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