Il premier italiano insiste sul tetto Ue al prezzo del gas
Imporre un tetto Ue al prezzo del gas importato dalla Russia potrebbe limitare la fiammata dei prezzi in Europa. Ma su questo punto la strada di un intesa a 27 «potrebbe essera ancora lunga». Mario Draghi apre la riunione ministeriale dell’Ocse a Parigi e all’indomani del faccia a faccia con il presidente francese, Emmanuel Macron all’Eliseo, rilancia la proposta di un ‘price cap’ europeo sui prezzi del gas di Mosca.
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Una proposta che il premier metterà di nuovo sul tavolo dei 27 al prossimo Consiglio Ue, ma sulla quale un accordo è tutt’altro che vicino. Draghi rilancia anche sulla necessità che l’Europa metta in campo uno strumento europeo sul modello ‘Sure’, finanziato da debito condiviso, per sostenere i cittadini e contrastare l’aumento dei costi dell’energia.
Uno strumento simile a SURE, (il meccanismo europeo finanziato con l’emissione di bond comuni per sostenere i rischi di disoccupazione sperimentato durante la pandemia) potrebbe «assicurare che i paesi più vulnerabili abbiano più margine per aiutare i loro cittadini in tempi di crisi», dice Draghi.
La catastrofe alimentare
Il premier esordisce ringraziando l’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza per aver messo a punto l’accordo “storico” sulla minimun tax siglato poi al G20 di Roma e ribadisce la richiesta di riaprire i porti del Mar Nero per evitare «una catastrofe alimentare» dalle conseguenze incalcolabili.
«Dobbiamo sbloccare i milioni di tonnellate di cereali bloccati lì a causa del conflitto» ripete Draghi, che definisce «un passo significativo» lo sforzo di mediazione dell’Onu su questo punto. Draghi ribadisce l’importanza dell’unità di Ue e G7 nel sostegno a Kiev, aggiunge che i sei pacchetti di sanzioni decisi da Bruxelles «hanno inferto un duro colpo agli oligarchi vicini al Cremlino e a settori chiave dell’economia russa».
Ma aggiunge che «affinché i nostri sforzi siano pienamente efficaci, devono essere sostenibili nel tempo e coinvolgere i Paesi emergenti e in via di sviluppo. Dobbiamo abbinare la determinazione che abbiamo mostrato nei confronti dell’Ucraina con la stessa determinazione nell’aiutare i nostri cittadini e quelli nelle parti più povere del mondo, in particolare l’Africa», continua.
Tetto ai prezzi sul gas limiterebbe l’aumento dell’inflazione
Ma è sull’energia che si concentra ancora l’intervento di Draghi: serve un tetto al prezzo del gas, ribadisce il premer, anche perché un accordo a livello europeo sul tetto ai prezzi all’import dalla Russia non solo ridurrebbe i flussi finanziari verso Mosca, ma soprattutto limiterebbe l’aumento dell’inflazione in Europa dove la fiammata dei prezzi «non è del tutto segno di surriscaldamento, ma in gran parte il risultato di una serie di shock dell’offerta» delle materie prime.
E un ‘price cap’ al gas russo contribuirebbe anche a sostenere i salari. Ma sul punto la «strada è ancora lunga» ammette. E le discussioni tra i leader quasi certamente non si concluderanno al Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Nel frattempo però «bisogna salvaguardare famiglie e imprese dall’aumento dei prezzi del gas». E per questo potrebbe essere utilizzato uno strumento come ‘Sure’, una delle risposte più efficaci messe in campo dalla Ue nei drammatici mesi della pandemia.
«Nell’Unione Europea, dobbiamo considerare di replicare alcuni degli strumenti congiunti che ci hanno aiutato a riprenderci rapidamente dalla pandemia – ha concluso Draghi – strumenti come SURE – il supporto temporaneo per mitigare i rischi di disoccupazione durante l’emergenza, che ha fornito prestiti economici e stabili agli stati membri dell’Unione europea in modo che potessero salvare posti di lavoro e sostenere i redditi. Uno strumento simile, questa volta mirato all’energia, potrebbe garantire ai paesi vulnerabili più spazio per aiutare i propri cittadini in un momento di crisi».