TPL, cruciale per il sistema dei trasporti nelle nostre città. Urge un cambio di passo

di Marco Carmine Foti

Il 2020 è stato l’anno della crisi profonda, il 2021 ha visto una lenta ripresa, il 2022 presenta dati importanti sul trasporto pubblico

Il tema della pianificazione è ormai diventato cruciale e fondamentale nel cambio di passo della mobilità urbana e di prossimità. Le diverse indagini realizzate dalle istituzioni del settore (ISTAT e ISFORT) sulle abitudini degli spostamenti in epoca pandemia evidenziano come queste siano cambiate profondamente e difficilmente torneranno al periodo pre pandemico.

Le città dovranno fare i conti con una mobilità di corto raggio, di breve distanza (entro i 15’), in cui il TPL dovrà fornire la sua offerta e le città, per diversi aspetti (territorio, conurbazione, dimensione demografica), dovranno farsi trovare pronte.

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Gli studi di settore forniscono interessanti spunti di riflessione sugli orientamenti che dobbiamo attenderci da parte delle Istituzioni per il rilancio del settore del trasporto pubblico locale. Il 2020 è stato l’anno della crisi profonda, il 2021 ha visto una lenta ripresa, il 2022 presenta dati importanti sul trasporto pubblico, per diversi motivi. Dalle regole modificate del distanziamento sociale alla fine della paura del contagio, dall’estensione dell’offerta di trasporto all’applicazione delle nuove modalità di lavoro in smart working.

La posizione dominante dell’auto

Ma in tutto questo i dati mostrano il mantenimento della posizione dominante dell’auto nella scelta degli italiani, riducendo lo share modale a sfavore di un trasporto pubblico locale relegato ancora in secondo piano e costretto ancora a combattere con le perdite di ricavi nonostante gli introiti aggiuntivi previsti dal Governo (le associazioni di categoria hanno stimato circa 2 miliardi di minori introiti da tariffazione, il tutto con lo stesso livello di offerta tornato molto vicino ai livelli pre-Covid).

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Il TPL ha necessità di rivedere il proprio assetto. Ormai tutti i principali portatori di interesse condividono questo messaggio augurale per l’intero comparto: dall’utilizzo delle nuove tecnologie alla realizzazione di corridoi infrastrutturali del tipo “smart road”.

Oltre a riportare le città nella “normalità della mobilità” occorre utilizzare l’apporto compatto delle istituzioni (Stato e Regione) per mettere al centro della programmazione dei servizi la centralità del TPL, con una strategia congiunta trasversale “pubblico-privata” e che vede la necessaria integrazione tra i diversi attori e i diversi settori del sistema economico, produttivo e sociale.

Tutto ciò è possibile se si prende coscienza del profondo cambiamento (epocale) a cui tutti dovremo andare in contro. È un dovere per il rispetto di un settore, quello del TPL, cruciale per il sistema dei trasporti nelle nostre città. E per i volumi di produzione e ricavi maturati a copertura degli importanti costi sopportati dal gestore dei servizi.

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