Save the children, 51% 15enni Italia incapace capire un testo

I più colpiti gli studenti delle famiglie povere del Sud

“Un’Italia al bivio”, con l’opportunità  di spendere presto e soprattutto bene i fondi del Pnrr e della Child Guarantee per fare in modo che le risorse pubbliche siano in grado di attrarre investimenti privati per sanare quel “percorso ad ostacoli”, che sin dalla nascita sono costretti ad affrontare bambini, adolescenti e giovani in Italia. Save The Children chiede di “invertire la rotta” rispetto all’impoverimento materiale e educativo dei bambini amplificato dagli effetti della pandemia.

Del resto il quadro emerso nella prima delle quattro giornate dell’evento organizzato da Save The Children “Impossibile 2022” denuncia “una forte ingiustizia intergenerazionale” poiché, non solo quasi 1 milione e 400 mila bambini sono in povertà  assoluta, il dato più alto degli ultimi 15 anni, ma un bambino in Italia oggi ha il doppio delle probabilità  di vivere in povertà  assoluta rispetto ad un adulto e il triplo delle probabilità  rispetto a chi ha più di 65 anni.

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Ed ancora: in Italia attualmente solo il 16% dei bambini ha accesso ad un asilo del comune e si registra uno dei tassi più alti di dispersione scolastica. Ma non va meglio nemmeno con la dispersione scolastica implicita ovvero l’incapacità  di un ragazzo/a di 15 anni di comprendere il significato di un testo scritto, arrivata al 51%. Un Paese che ha anche un altro ‘triste’ primato in Europa quello con il maggior numero di Neet, ragazzi che non studiano e non lavorano, ormai a due milioni.

In 6 regioni, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, i Neet hanno superato i giovani che lavorano. In Sicilia, Campania, Calabria per 2 giovani occupati ce ne sono altri 3 che sono fuori dal lavoro, dalla formazione e dallo studio. “Dobbiamo prendere la strada giusta e dobbiamo partire dai territori più’ svantaggiati dove mettere le risorse in via prioritaria, ed occupaci dei talenti per far crescere le opportunità  per consentire ai bambini e alle bambine di vivere appieno il loro futuro” ha esortato la direttrice Generale di Save the Children Italia Daniela Fatarella.

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“La dispersione scolastica implicita, cioè l’incapacità  di un ragazzo/a di 15 anni di comprendere il significato di un testo scritto, è al 51%. Un dramma, non solo per il sistema di istruzione e per lo sviluppo economico, ma per la tenuta democratica di un paese. I più colpiti sono gli studenti delle famiglie più povere, quelle che vivono al sud e quelle con background migratorio”. Lo ha detto Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia aprendo i lavori di “Impossibile” la quattro giorni di riflessioni e proposte sull’Infanzia e l’Adolescenza.

Per Tesauro in Italia esiste “una crudele ‘ingiustizia generazionale’ perché la crisi ha colpito proprio i bambini. Non solo quasi 1 milione e 400 mila bambini bambini in povertà assoluta (il dato più alto degli ultimi 15 anni) ma un bambino in Italia oggi ha il doppio delle probabilità  di vivere in povertà  assoluta rispetto ad un adulto, il triplo delle probabilità rispetto a chi ha più di 65 anni”.

ll presidente di Save The Children ha ricordato inoltre, che più di due milioni di giovani, ovvero 1 giovane su cinque fra i 15 e i 29 anni, è fuori da ogni percorso di scuola, formazione e lavoro. In sei regioni, il numero dei ragazzi e delle ragazze Neet ha già  superato il numero dei ragazzi, della stessa fascia di età, inseriti nel mondo del lavoro. In Sicilia, Campania, Calabria per 2 giovani occupati ce ne sono altri 3 che sono fuori dal lavoro, dalla formazione e dallo studio. Dati che – ha sottolineato – fanno a pugni con la richiesta del mondo produttivo”.

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