Appalti Covid Hospital: “Erano urgenti, iter limpido”

La dirigente della Regione è comparsa davanti ai pm di Napoli

“Oggi non ricordiamo più la drammaticità di quei momenti, non c’erano le mascherine, mancavano i posti letto nelle terapie intensive, in sostanza c’era l’urgenza di tali forniture, vitali, e di tali approvvigionamenti. L’urgenza e i termini ridottissimi di gara erano dovuti non a una scorciatoia e alla poca trasparenza ma alla necessità  di assicurare un prodotto in un momento drammatico come quello che tutti abbiamo vissuto”.

Lo ha detto l’avvocato Andrea Castaldo, difensore dell’ingegnere Roberta Santaniello, dirigente dell’ufficio di gabinetto della Giunta regionale e componente dell’unità  di crisi Covid in Campania, alla quale la Procura di Napoli ha fatto pervenire uno dei 23 inviti a comparire nell’ambito di tre filoni investigativi che riguardano gli appalti indetti per fronteggiare la pandemia in Campania.

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Oggi la dirigente è comparsa davanti ai pm di Napoli titolari dell’inchiesta per la vicenda delle forniture di mascherine per i bambini, ma ha preferito, in accordo con il suo legale, avvalersi della facoltà di non rispondere.

“Abbiamo preferito, in questo momento, riservarci”, ha spiegato l’avvocato Andrea Castaldo. “In un successivo momento – ha proseguito – presenteremo una memoria tecnica, una memoria difensiva, oppure ci renderemo disponibili per un interrogatorio ma nel momento in cui avremo preso cognizione degli atti”.

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In un post, pubblicato sul suo profilo social, la dirigente ha voluto subito rassicurare i suoi amici: “Tranquillizzo tutti i miei amici. I fatti sono sempre gli stessi. Faremo chiarezza su ogni circostanza con la piena fiducia sempre nella magistratura e nella giustizia

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