Camorra, la Dia: «Il clan dei Casalesi attivo grazie agli imprenditori»

La camorra casertana, grazie anche all’arruolamento di nuove leve, è pienamente operativa

I capi sono tutti in carcere, molti esponenti di spicco sono diventati collaboratori di giustizia, eppure la camorra casertana, grazie anche all’arruolamento di nuove leve, è pienamente operativa, e ciò perché è sempre attiva «l’area grigia» formata da imprenditori e funzionari pubblici che hanno permesso ai clan per decenni di radicarsi in modo profondo sul territorio. Lo dice a chiare lettere, nella relazione semestrale riferita al periodo gennaio-giugno 2021, la Direzione Investigativa Antimafia (Dia) che ha illustrato il rapporto in Parlamento.

«L’attività dei clan dei Casalesi – si legge – continuerebbe a sussistere grazie a quegli imprenditori da sempre abituati ad avvalersi della mediazione dell’organizzazione criminale e dei consistenti capitali illeciti investiti nelle attività imprenditoriali dai sodalizi che in tal modo governerebbero direttamente ed indirettamente alcuni processi economici, interferendo spesso pesantemente anche nei meccanismi decisionali della pubblica amministrazione».

Pubblicità

«Le più recenti attività investigative – prosegue la relazione – confermerebbero, infatti, l’elevata capacità di penetrazione nella cosa pubblica della criminalità casertana e in special modo quella riconducibile al cartello dei Casalesi al fine di inserire proprie aziende in comparti strategici come quelli della grande distribuzione, del ciclo dei rifiuti e della raccolta delle scommesse. Non di rado imprenditori collegati alla criminalità organizzata interagirebbero direttamente con funzionari infedeli della pubblica amministrazione in una prospettiva di comune profitto, specialmente negli appalti per la realizzazione delle grandi opere».

Tra le cosche più attive quelle che compongono la cosiddetta «federazione» dei Casalesi, quasi tutte a base familiare e strutturate in modo da avere sempre un reggente e referenti nei vari comuni. Tanto il clan Schiavone e quello facente capo a Bidognetti sono infatti attivi grazie a nuove leve a affiliati di secondo piano, e si occupano in particolare di estorsioni, mentre il clan Zagaria continua ad avere interessi più marcatamente imprenditoriali, come dimostra l’indagine del 2021 sul controllo di molti supermercati tra Caserta e Napoli da parte dei nipoti di Michele Zagaria; attivo anche il clan facente capo una volta ad Antonio Iovine, oggi collaboratore di giustizia, che sarebbe attualmente controllato, dice la Dia, da due fratelli.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Se i Casalesi sono operativi soprattutto nel comprensorio agroaversano e sul litorale tramite i La Torre-Fragnoli, nelle altre zone della provincia continuano ad operare clan storici come i Ligato (area di Pignataro Maggiore), gli Esposito (zona Sessa Aurunca e Cellole), i Del Gaudio (Santa Maria Capua Vetere e dintorni), i Massaro (San felice a Cancello e Arienzo) e soprattutto i clan Belforte e Piccolo, entrambi attivi a Marcianise e nei comuni limitrofi, come Maddaloni e il capoluogo Caserta; proprio qualche giorno fa sono state arrestate le «nuove leve» dei Piccolo

Setaro

Altri servizi

Napoli, Lukaku riprende gli allenamenti. Hojlund in campo contro il Como

L'attaccante belga in gruppo: svolgerà lavoro differenziato Lukaku è tornato a Napoli. Il lungo periodo di riabilitazione, svolto in Belgio dopo il grave infortunio muscolare...

Librandi incontra don Luigi Merola: «Nasce il cantiere della legalità e dell’impresa»

Il candidato: «La legalità deve diventare un motore economico» «Dalla Fondazione ‘A Voce d’ ‘e Creature’ di don Luigi Merola, simbolo di riscatto e di...

Ultime notizie

Napoli saluta James Senese: in tantissimi per l’ultimo abbraccio al re del sax

Il feretro accompagnato dalle note di «Chi tene ‘o mare» Il feretro di James Senese lascia la parrocchia Santa Maria dell’Arco a Miano accompagnato dalle...

Per Maurizio Landini fine corsa alla Cgil. Sul dopo, voci sempre più insistenti

Nel 2026 scade il mandato: tutto indica ancora un futuro da protagonista C’è una data che segna un confine per Maurizio Landini: agosto 2026. Quel...

Uccise il padre per difendere la madre: l’assoluzione di Alex diventa definitiva

La Cassazione respinge il ricorso della Procura Ha vibrato 34 coltellate al padre non per «odio, frustrazione o rabbia», ma perché «si è difeso fino...