Energia, stangata per famiglie e imprese. Dal dl Sostegno misure insufficienti

di Gianluigi Di Ronza

Le associazioni dei consumatori chiedono a Draghi di «dichiarare lo stato di emergenza»

Una stangata da 70 miliardi di euro nel 2022 si sta abbattendo su famiglie ed imprese italiane, e a poco servono gli interventi promossi dal Governo.

L’allarme è lanciato dalla associazioni dei consumatori Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Confconsumatori, Centro Tutela Consumatori Utenti, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Associazione Utenti Dei Servizi Radiotelevisivi insieme a Legambiente e all’Associazione di Reseller e Trader dell’ENERGIA che hanno inviato all’indirizzo del Governo Draghi un manifesto comune arrivando a chiedere di «dichiarare lo stato di emergenza e di nominare una commissione di esperti» al fine di «adottare una serie di interventi specifici per arginare il carobollette, ridurre le tariffe sulla capo a famiglie e imprese e intervenire fiscalità che pesa sul settore energetico».

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Parla di «fitte nubi» Confidustria che si addensano sulla ripresa dell’economia italiana, già in frenata nel quarto trimestre del 2021, con un PIL stimato in frenata per il primo trimestre 2022, con un impatto negativo del 0,8% dovuto al caro energia. In Italia, secondo le stime degli economisti di via dell’Astronomia, il balzo dei prezzi dei beni energetici è stato rilevato a dicembre del +29,1% su base annua.

Sono considerate insufficienti le misure adottate con il DL Sostegni in quanto non contengono interventi strutturali e di politica industriale, interventi spot senza una visione di lungo periodo e certamente non in grado di prevenire i fortissimi incrementi di costi.

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La CGIA di Mestre: «Fondi del Governo inadeguati»

Anche la CGIA di Mestre ritiene inadeguati ad affrontare l’attuale quadro emergenziale i 5,5 miliari di euro che il Governo ha erogato per questo primo trimestre 2022 quale aiuto a famiglie e imprese. Secondo l’Ufficio studi della CGIA «a fronte di un rincaro di luce e gas che per l’anno in corso ammonta complessivamente a 89,7 miliardi, il tasso di copertura supera di poco il 6 per cento», confermando le previsioni di un incremento medio per ciascuna famiglia italiana di circa 1.200 euro.

Secondo questo scenario molte le aziende che lavorano nei cosiddetti settori energivori che potrebbero non reggere l’attuale incremento dei costi con ripercussioni che presto si abbatterebbero sui circa 1,8 milioni di lavoratori della filiera.

Una tempesta che non lascia indenne alcun settore e che rischia di spazzare via dalla tavola degli italiani anche il piatto simbolo della dieta Mediterranea come gli spaghetti olio e pomodoro, dal momento che secondo le stime della Coldiretti il caro energia comporterà un incremento del 30% per la produzione del grano e rincari del 12% per quella dell’olio extravergine d’oliva.

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